La conferma che il Dottor Calvosa lascia l’ospedale Santa Maria Maddalena per andare a Lucca, arrivata in questi giorni sulla stampa, è solo l’ultima goccia della situazione relativa alla mancanza di sostituzioni per pensionamenti o trasferimenti di medici dell’ospedale di Volterra.
Una situazione che rappresenta un problema che deve essere affrontato e che richiederebbe interventi immediati e mirati, a fronte della sottovalutazione e del non correre ai ripari da parte dell’azienda USL Nord Ovest e del silenzio dell’Amministrazione comunale di Volterra.
Un’esigenza che è stata rappresentata oltre che da noi, anche da altre voci, come ad esempio quella dei sindacalisti Di Maio e Orsi (Cgil) che hanno più volte evidenziato come, proprio nel reparto di chirurgia ortopedica, il problema si sarebbe presto palesato. Siamo adesso arrivati al dunque: il passaggio da 4 chirurghi ortopedici a 2, ed in generale la diminuzione da 7 chirurghi a 3, già non era una buona notizia. Il trasferimento del Dottor Calvosa si aggiunge a questa già difficile situazione, che crea notevoli difficoltà di copertura del servizio per rimanenti medici che si impegnano a garantire tutti i servizi necessari quali interventi, ambulatori, reperibilità e pronto soccorso.
Se a questo aggiungiamo che il recente accordo sbandierato come sottoscritto tra ASL, Società della Salute e Comune di Volterra avrebbe lo scopo di incrementare l’attività chirurgica di day surgery e chirurgia ambulatoriale fino ad arrivare a 2000 casi trattati l’anno dal 2020, viene da chiedersi con quali risorse di personale l’Azienda USL N.O. intenda affrontare questo aumento.
Delle due l’una: o si tratta di un’ennesima promessa, oppure occorre che siano incrementate le risorse di personale medico e degli operatori in forze al reparto di chirurgia e ortopedia del nosocomio di Volterra, senza considerare che questa condizione va ad aggiungersi alla carenza di specialisti e medici in oculistica, ginecologia o in tutte le altre specialistiche per le quali sono intervenuti pensionamenti.
Ma il trasferimento del Dott. Calvosa a Lucca apre anche una riflessione sul destino del macchinario donato qualche anno fa da Crv e Fondazione proprio per poter permettere al Dottore di eseguire a Volterra innovativi interventi di chirurgia vertebrale. Alla luce di questo appaiono quantomeno sconcertanti le parole espresse dalla Direttrice di Usl N.O. Casani, la quale affermando che l’arrivo di Calvosa a Lucca sarà il riferimento nella robotica per 1 milione e 300 mila pazienti in tutta l’area vasta N.O. Certo, il “piccolo Ospedale di Volterra” non può neanche immaginare di poter arrivare a questi numeri, tanto più se l’Azienda che gestisce il presidio di cui fa parte non si occupa neanche di rimpiazzare i medici che, per pensionamenti o per trasferimenti, lasciano il Santa Maria Maddalena.
Oramai purtroppo i cittadini e gli operatori sono abituati a rendere al massimo con le risorse messe a disposizione dell’ospedale volterrano, ma permetteteci di pensare che tutto questo potrebbe portare ad un lento e progressivo depotenziamento di reparti, strutture e servizi che, lavorando bene grazie a professionisti che ci si dedicano, pian piano non avranno più non solo i numeri ma anche le risorse umane per rispondere alle richieste di un territorio che evidentemente non viene considerato come degno di un investimento consistente.
Gruppo Consiliare Per Volterra