L’assessore Dario Danti sul Teatro Stabile in Carcere: “Sono orgoglioso di essere Assessore in questa Città”

L’assessore Dario Danti con un post su Facebook esprime tutta la sua soddisfazione per i saggi archeologici che verranno realizzati proprio domani prima della partenza dei lavori per la realizzazione del Teatro Stabile in Carcere. Un post dove ripercorre le tappe più importanti di questo percorso e dove ringrazia soprattutto Armando Punzo e Cinzia De Felice. Di seguito riposrtiamo il post

“Sono orgoglioso di essere assessore alle culture in una città dove vogliamo realizzare il Teatro Stabile in Carcere.
Quando svolgevo il medesimo ruolo a Pisa, nel 2014, lanciammo con l’allora assessora regionale Cristina Scaletti l’idea della rete delle città per il Teatro Stabile nel Carcere di Volterra. Rafforzata dalla presenza dell’allora Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, alla prima di “Santo Genet” al Teatro Verdi di Pisa. E fu importante l’incontro fra il Ministro e i detenuti-attori alla fine dello spettacolo.
Da allora di tempo ne è passato e oggi il finanziamento del Ministero di Grazia e Giustizia di 1,2 milioni di euro, dopo anni di attesa, potrà finalmente essere impiegato.
Ringraziamo in modo particolare l’ex-Garante dei detenuti della Regione, Franco Corleone, per la tenacia dimostrata in tutti questi anni, finalizzata a dare concretezza a un sogno.
In meno di un anno – i lavori sarebbero dovuti partire a metà marzo, ma l’emergenza Covid ha rinviato tutto – abbiamo dato la svolta politica necessaria. Questa accelerazione è stata resa possibile dalla determinazione dalla nuova amministrazione comunale di Volterra e da Monica Barni, Vice-presidente della Giunta regionale, che ha saputo coordinare e far dialogare tutte le istituzioni per conseguire l’obiettivo.
E così domani mattina iniziano i saggi archeologici per realizzare la struttura del Teatro Stabile in Carcere.
Domani sarà un momento importante per la città di Volterra, ma anche per tutto il nostro Paese. E non sarà certo qualche commento livoroso, qualche rancore malcelato o certe mistificazioni rabberciate a rendere meno bella la giornata.
Al di là del ruolo istituzionale che in questo preciso momento ricopro, mi sento di fare un ringraziamento. Lo faccio ad Armando e Cinzia, per tutti: sono persone a cui mi unisce un senso profondo dello stare al mondo da una precisa parte della vita. Quella che accoglie e ri-conosce il valore di ogni forma di vita. Che non ritiene la legge del taglione la cifra per giudicare e condannare, assolvere o rimandare. La parte buona della vita non si misura, si pratica ogni giorno attraverso il dono.
L’insegnamento più grande della Compagnia della Fortezza, infatti, sta tutto qui: donare la vita.”

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