Paolo Moschi, chiarezza sui trasferimenti ospedalieri

Chiedo formalmente chiarezza relativamente all’ultimo trasferimento dalla zona di Volterra all’Ospedale di Cecina. E’ salito agli onori della cronaca il volterrano caduto mentre era a cercare funghi nell’area di Berignone. Poi, dopo la chiamata del 118, è stata trasportato direttamente al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cecina. Proviamo a mettere per scritto il percorso dell’ambulanza: presso il bivio di Casole, poco distante dal confine di Provincia, l’Ambulanza non opta per l’ospedale di Volterra (a 12 km) nè per l’Ospedale di Poggibonsi (a 20km) bensì si dirige in maniera assurda in direzione dell’Ospedale di Cecina, a 51 km! Un assurdo giustificato dal fatto che presso il 118, con sede a Livorno, evidentemente opera qualcuno che non conosce le distanze, nè gli ospedali. Un tempo l’Italia era un paese che godeva del Servizio Sanitario Nazionale, adesso ci dobbiamo accontentare di un servizio di Area Vasta? Ma sopratutto, quale protocollo è stato applicato per evitare la visita al più vicino Pronto Soccorso, ovvero quello di Volterra? Ho presentato interrogazione al Sindaco Santi, e quindi all’Asl Nord Ovest, per capire quali visite e quali cure siano state prescritte a Cecina, per capire se veramente questo viaggio era indispensabile. Da mesi la Lista civica sta denunciando un uso improprio dei viaggi verso altri Ospedali riguardo ai cittadini dell’Alta Val di Cecina. Molte le lamentele da parte di Misericordie, e pubbliche assistenze. C’è da rimpiangere il 118 a Pontedera, che era certamente più competente sul territorio. Ma sopratutto c’è da stigmatizzare un comportamento che, ancora una volta, tende a depauperare il Pronto Soccorso di Volterra, privandolo dei suoi numeri naturali. Evidentemente la lezione del Covid non è stata imparata, e si continua a volere insistere con un accentramento senza senso, che è male sia per gli Ospedali periferici, sia per quelli, intasati, nei grandi centri. Su questo fronte l’Amministrazione Comunale non se ne può lavare le mani, ma deve parlare chiaro, senza distrazioni o stizzimenti fuori luogo. La chiarezza di Sindaco e Asl non sono una gentilezza, ma un dovere istituzionale che chiediamo ufficialmente.  
Paolo Moschi Lista civica Uniti per Volterra 

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