Festival del Teatro Romano, questa sera: “Ci chiamavan matti. Voci di muto amore” di Gianni Calastri

Eccezionalmente sull’ottocentesco palcoscenico del Teatro Persio Flacco prosegue il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra con “CI CHIAMAVAN MATTI. VOCI DI MUTO AMORE”, di e con Gianni Calastri, musica e sonorizzazione dal vivo di Andrea “Lupo” Lupi, scenografia di Paolo e Alessandro Pineschi, foto di scena di Sabrina Marianelli. Lo spettacolo è in programma domani, giovedì 15 luglio 2021 alle ore 21:30, sul palco del Teatro Persio Flacco, che ha festeggiato nel 2020 due secoli di storia e che da sempre ospita, in particolari straordinarie occasioni, il Festival, a conferma di un rapporto pluriennale di collaborazione ed interazione logistica ed artistica.

“La lettura-spettacolo ‘Ci chiamavan matti. Voci di muto amore’, nasce dalle letture di alcune lettere degli internati nel manicomio di Volterra effettuate durante le visite guidate all’ex mani-comio e dallo spettacolo teatrale-musicale ‘Che Matti. Voci e suoni dai manicomi’, messo in scena insieme al gruppo musicale I Disertori”, dichiara Gianni Calastri.

“Ho accettato con piacere l’invito di portare di nuovo sul palco le voci negate di così tante persone, uomini e donne, rinchiuse nei manicomi di Volterra, Siena e Arezzo nel corso del secolo scorso. Oltre ad alcune lettere tratte da Corrispondenza Negata, il testo si compone del diario di una internata nel manicomio di Siena e da alcune testimonianze provenienti dal manicomio di Arezzo tratte dal lavoro di Anna Maria Bruzzone ‘Ci chiamavano matti’.  Voci che si liberano dalle loro lettere, da quei muri freddi e incrostati di rabbia, grida, suppliche e silenzi; voci che meritano di essere ascoltate.

Lo spettacolo è impreziosito dalla scultura realizzata da Paolo e Alessandro Pineschi e dalle suggestive sonorizzazioni effettuate dal vivo da Andrea ‘Lupo’ Lupi”

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