Originario di Montecatini Val di Cecina ha iniziato la sua attività nel Basket Volterra e ora approda alla massima serie con il Kienergia di Rieti
Maurizio Del Testa e il “grande” basket – FOTO

In attesa che la società comunichi l’ufficialità dell’acquisto del titolo sportivo di Piacenza ed il suo conseguente ritorno in serie A2, dopo un anno di purgatorio in B, si inizia a muovere il mercato in casa Kienergia.
Ovviamente si parte prima dalle riconferme. Dopo giorni di colloqui, la società ha trovato un accordo per il prolungamento del contratto che legherà l’esterno Maurizio Del Testa al club. Una riconferma meritata sul campo, frutto di serietà e concretezza; un ragazzo d’oro fuori, un combattente vero in campo. Aspetti questi che hanno convinto Gabriele Ceccarelli a concedere all’esterno un’occasione in serie A2. In attesa dell’annuncio ufficiale dunque, il primo tassello della nuova stagione sarà proprio l’ex Cassino e Omegna.
E’ con queste parole riprese dal sito NPC TV di Rieti che vogliamo introdurre la nostra intervista. Protagonista è Maurizio del Testa, giocatore di Basket, nativo di Montecatini Val di Cecina e cresciuto prima nel Basket Volterra e poi nel Cecina Basket.
Maurizio quando hai iniziato a giocare a basket?
“Ho iniziato nel Basket Volterra quando frequentavo la terza elementare, il mio allenatore era Matteo Trafeli, mi ricordo le “macchinate” da Montecatini verso Volterra, con Luca Piras e Diego Giannetti per venire ad allenarci a Volterra, che tempi. Li ricordo con molta nostalgia”.
Raccontaci la tua carriera fino ad oggi?
“Quando avevo 12 anni con la famiglia ci siamo trasferiti a Cecina, e li ho cambiato per la prima volta squadra andando a giocare appunto per il Cecina Basket. Qui sono cresciuto e all’età di 16 anni ho iniziato ad allenarmi in prima squadra. Dai 20 ai 27 anni sono stato sempre a Cecina, nel 2015/16 abbiamo sfiorato la serie A2 in una finale contro la Mensana. L’hanno successivo sono andato a giocare a Cassino, nel BPC Virtus Cassino. Li ho giocato per due stagioni vincendo il campionato e andando in serie A2. Sia nel Cecina che nel Cassino ero capitano, per me uno stimolo e una responsabilità in più per fare ancora meglio. Passati i due anni nel Cassino sono andato a giocare a Matera, proprio durante l’anno in cui la città era Capitale della Cultura Europea, una città bellissima. Qui abbiamo sfiorato la promozione perdendo la semifinale dei play off. Nel 2019/2020 sono andato a Fabriano nella Janus Basket Fabriano eravamo primi in classifica, fino a quando il lockdown per il Covid non ci ha bloccato. L’anno successivo alla ripresa della vita quasi normale dopo il lockdown sono arrivato ad Omegna, nella Paffoni Fulgor Omegna che militava in serie B, anche qui siamo arrivati ai play off perdondo in semifinale, così è svanito il sogno della promozione.
Infine sono arrivato a Rieti alla Kienergia, che milita in serie B. Sono felice perché il prossimo anno saremo in serie A2 e per me è la prima volta visto che dopo le promozioni ho sempre cambiato squadra.
E la vita privata?
“Sono fidanzato con Giulia da 4 anni, mi ha sempre seguito ogni fine settimana per le partite, mi è sempre stata vicino. Adesso ancora di più da quando sono a Rieti. Lei abitando a Roma e quindi abbiamo più occasioni di vederci visto che ci separa solamente un’ora di macchina. infine lo scorso giugno mi sono laureato in scienze motorie con voto di 100/110”.
Questa laurea non credo sia un caso, è così?
“Infatti non è un caso, nel mio futuro mi vedo allenatore oppure preparatore e perché no insegnante di educazione fisica. Lo sport è la mia passione e fino ad ora è stata la mia vita”.
Siamo a fine intervista, vuoi ringraziare qualcuno?
“Certamente, ringrazio il Basket Volterra e “Matteone” che mi ha fatto conoscere il basket fin da piccolo. Poi, un allenatore che ho nel cuore, senza togliere niente agli altri, Roberto Vadacca di Cecina, che mi è sempre stato vicino, anche nei momenti più difficili. Mi ha in ogni frangente spronato a fare sempre meglio. Infine, permettetemi di ringraziare zia Miretta che mi segue sempre e che anche se sono lontano mi è sempre molto vicina”.

Gianni Baruffa

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