
PAROLE – 24° episodio
Bentrovati!
Ormai è chiaro a tutti quanto le parole creino realtà. Le parole dicono chi siamo. Ci raccontano agli altri. È proprio per questo che sceglierle con cura è un atto necessario per migliorare (o quantomeno non peggiorare) le nostre relazioni. Sembra un concetto palese ma la realtà dice cose diverse. Alla fine di una formazione sull’inclusione il committente orgogliosamente propone un aperitivo di fine corso in un posto …esclusivo!!! Ora, non dico sempre, ma un ragionamento sull’etimologia della parola no? Esclusivo non vuol dire “figo” ma vuol dire per pochi proprio perché esclude i più… già di per sé non è proprio un concetto nobile ma usare quel termine alla fine di un percorso di consapevolezza sull’inclusione potrebbe arrecare una buona dose di frustrazione al formatore! Dovremmo educare le persone sin dalla scuola a questa cura… a proposito…ho usato il verbo corretto? Insegnare o educare? Perché insegnare, che deriva dal latino in+segnare, significa imprimere, fissare dentro e, come genitore o educatore, trasmettere le conoscenze, i principi e i modi di vivere migliori per la crescita e realizzazione dell’altro. Educare invece deriva dal latino e+ducere ovvero condurre fuori, fare emergere quindi riconoscere, rispettare e sostenere nell’altro la naturale curiosità di conoscenza intellettuale, fisica, emozionale e sentimentale, indipendentemente dalla tua cultura e inclinazione. Bene, spero di avervi persuaso dell’importanza di scegliere le parole corrette. O forse vi ho convinto?
Va bene, non vi lascio nel dubbio cari lettori: se vi ho persuaso probabilmente ho utilizzato degli automatismi per spingere il vostro cervello a scegliere una risposta che presuppone poco sforzo ma che potrebbe anche non essere corretta. Se invece vi ho convinto significa che vi ho offerto una serie di elementi che avete elaborato e avete raggiunto una convinzione simile alla mia.
Allora, tutta la vita, spero proprio che sia la seconda!
Alla prossima puntata!
…al prossimo episodio!
