Giacomo Santi: istituiamo un tavolo di concertazione tra gli attori operanti nel settore socio sanitario della Alta ValdiCecina

E’ stato detto molte volte che le fondamenta su cui si regge il nostro sistema sanitario locale sono rappresentate dalle 3 gambe (ASL, AUxilium Vitae ed INAIL), ora divenute 4 con la recente attivazione della REMS ed il conseguente sviluppo di un’attività terapeutica e riabilitativa psichiatrica che ci viene già riconosciuta di alto livello.
Questa enunciazione contiene un errore nel non comprendere, come asset fondamentale del sistema (quinta gamba), la sanità territoriale, che è sempre stata ritenuta – a torto – alternativa e quasi concorrente alla sanità ospedaliera che per primi riconosciamo elemento qualificante dell’intero sistema. Sappiamo però anche quanto una buona assistenza sul territorio (che include oltre alla ASL anche i servizi prestati dal Santa Chiara e dalle associazioni del terzo settore) incida sulla capacità di venire incontro alle necessità dei cittadini e sulla possibilità di soddisfare i loro bisogni di salute.
Gli obiettivi che dobbiamo porci utilizzando tutti gli strumenti (al di là del numero delle “gambe”) a nostro avviso sono: la salvaguardia dei servizi ai cittadini, la tutela dei livelli occupazionali e lo sviluppo di esperienze di interesse regionale, obiettivo, quest’ultimo, che è stato sempre perseguito in questo territorio per volontà dei nostri amministratori e con l’impegno non comune, per professionalità e attaccamento all’ospedale di Volterra, dei nostri operatori: con le Riabilitazioni, con Auxilium Vitae e INAIL, con le sperimentazioni gestionali, e molte altre esperienze di questo genere.
La prima richiesta che facciamo si riferisce alla carenza di personale sanitario che si ripercuote in maniera significativamente negativa sulla erogazione dei servizi sanitari e socio sanitari. Chiediamo una ricognizione attenta, puntuale e urgente del fabbisogno di personale e delle piante organiche; una analisi dei bisogni e delle criticità ed una programmazione certa per la risoluzione di tali criticità.
Ci pare anche necessario porre maggiore attenzione alla gestione delle carenze e dei temporanei disservizi che, anche durante questa estate, si sono verificati ed hanno creato difficoltà ai cittadini, a partire dalle modalità di avviso, comunicazione e risoluzione delle problematiche. Richiediamo la corretta e tempestiva informazione circa le criticità che possono venire a crearsi a fronte di eventi inaspettati e, soprattutto, la gestione organizzativa degli eventi programmabili (pensionamenti, trasferimenti, etc) tesa ad eliminare o diminuire possibili criticità. Quello che chiediamo è di destinare uno sforzo maggiore nella erogazione dei servizi socio sanitari nelle aree territorialmente più svantaggiate, che non possono usufruire di altri servizi vicini, allo scopo di realizzare e garantire pari condizioni di accesso ed un vero diritto alla salute.
In ottica di sistema chiediamo ad ASL di individuare una figura di riferimento, per l’Ospedale di Volterra, che insieme al Responsabile di Zona, e a figure responsabili direttamente individuate da Auxilium Vitae e INAIL possano istituire e rendere operativo, in accordo con la Regione Toscana, l’Amministrazione e le parti sociali, un tavolo permanente di concertazione e governo dell’intero sistema sanitario locale, nell’esclusivo interesse del cittadino e della qualità, quantità e tipologia dei servizi ad esso destinati.
La richiesta di istituzione di un tavolo di concertazione tra gli attori operanti nel settore socio sanitario della Alta ValdiCecina induce e esorta a realizzare, finalmente, il richiesto sviluppo di sinergie ed azioni comuni tra ASL, Auxilium Vitae e INAIL.
Il contesto non favorevole (carenze di personale, difficoltà nel reperimento delle professionalità, etc) unita allo sviluppo di nuovi modelli organizzativi insistenti in aree territorialmente più vaste, rende non più procrastinabile l’integrazione tra i tre soggetti, vista anche la stabilizzazione, il consolidamento e la “maturità” delle attività che questi da molti anni svolgono nel Presidio. Gli scenari di azione sono molteplici: in primo luogo le attività destinate ai cittadini della nostra zona, della regione ed in alcuni casi di aree geografiche più allargate; il ridisegno complessivo della logistica del Presidio, che certo necessita di investimenti importanti, che potranno essere sostenuti dai soggetti interessati e potranno essere bilanciati dalla possibilità di una migliore organizzazione del personale. In ultimo, l’integrazione tra i soggetti sarà sicuramente elemento necessario per potersi proporre per nuove esperienze di livello regionale e extraregionale, come fatto in passato.
La mancanza di un servizio capace di trattare il paziente nel decorso post operatorio a seguito di un intervento di media complessità, di fatto, rende più difficile lo sviluppo ed il consolidamento di un’adeguata attività chirurgica, di elezione e di urgenza. La proposta è quella di replicare, estendendone i confini organizzativi, la soluzione sperimentata presso il P.O. Lotti di Pontedera con la terapia intensiva multidisciplinare attuata mediante il collegamento di due strutture organizzative preesistenti (rianimazione e UTIC). Di fatto si tratterebbe di completare e potenziare la rete già in atto presso i due stabilimenti ospedalieri ed al momento limitata ai soli pazienti con patologie cardiovascolari.
Un’altra proposta che merita di essere avanzata e valutata è quella dell’inserimento del Presidio ospedaliero di Volterra nella reti cliniche tempo-dipendenti. Diventare un nodo della rete regionale per la gestione delle patologie tempo-dipendenti (emergenza cardiologica, ictus) può rappresentare un elemento fondamentale di tutela della salute rispetto alle difficoltà derivanti dalla vastità del territorio, dalla condizione disagiata delle vie di comunicazione e dalla lontananza dai centri di riferimento specialistici. La logica di connessione della rete dovrà privilegiare la localizzazione e la rapidità di trasferimento, rispetto alla organizzazione territoriale giuridico-amministrativa, per cui per alcune aree del nostro territorio potrà anche essere necessario riferirsi all’Azienda Ospedaliera Senese.
Per discutere di queste richieste e di queste proposte, che sono solo alcune di quelle di cui abbiamo già iniziato a parlare nelle sedi opportune e nei tavoli istituzionali, occorre effettuare, a quasi due anni dalla sottoscrizione, una ricognizione circa lo stato di attuazione degli impegni presi dall’Azienda sanitaria nella proposta organizzativa per il Polo ospedaliero di Volterra, presentata all’assessore Saccardi, ai Comuni ed alle organizzazioni sindacali nel novembre 2017. In particolare riguardo al sistema dell’emergenza urgenza (formazione, auto medica, telemedicina, etc); alla riorganizzazione dell’area medica (con struttura intermedia e hospice) ed al concordato aumento dell’attività chirurgica H24 – D365 chiediamo tempi certi per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla proposta.
Ripartendo da quel tavolo, con una migliore concertazione ed una maggiore condivisione di intenti e di azioni tra i Comuni, la Regione e l’Azienda sanitaria sarà possibile ottenere buoni risultati nell’interesse dei cittadini di Volterra e dell’intera Alta Val di Cecina.

Giacomo Santi, Sindaco di Volterra

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *