Orologio Data e Ora

LO SAPEVI CHE…? Gianna Fabbrizi

Lo Sapevi Che…?  2° episodio


A volte sorprendo pure me stessa di come reagisco di fronte a certe cose. Una di queste sono le poesie. Qualche anno fa avrei potuto sinceramente affermare che: ”Io non amo le poesie”. Ma come ho già scritto, mi sono ricreduta di fronte alla bellezza di “Funeral Blues” di Wystan Hugh Auden. Ebbene, sono ancora qua a proporvi un’altra poesia. Per caso l’ho ascoltata, alla radio. Ero in macchina. Da sola. E mi sono ritrovata ad amarla da subito. Con la voglia prepotente di non perderla. Non l’ho persa e l’ho fatta mia. Si intitola “Lentamente muore”. L’autrice è una giornalista e scrittrice brasiliana  Martha Medeiros, classe 1961. Si tratta di una vera  ode alla vita, perché una vita non vissuta non fa altro che avvicinare l’uomo alla sua sconfitta, alla staticità, alla morte.  È dedicata alle persone che non hanno il coraggio di cambiare.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle “i”, piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.