Si è svolta stamani la videoconferenza convocata dal prefetto di Pisa, a seguito dello scontro legale emerso nei giorni scorsi tra Atisale spa e Locatelli Saline di Volterra srl, che ha reso necessario l’intervento delle istituzioni per prevenire ricadute negative sul territorio. Al decreto ingiuntivo richiesto da Atisale al Tribunale di Pisa su un credito contestato da Locatelli presso il Tribunale delle imprese di Firenze, ha risposto Locatelli presentando un’opposizione allo stesso Tribunale di Pisa.
All’incontro erano presenti il prefetto di Pisa Giuseppe Castaldi, l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini, il sindaco di Volterra Giacomo Santi, il presidente e l’amministratore delegato di Atisale rispettivamente Bruno Franceschini e Flavio Zampieri, assistiti dagli studi legali Bonelli Erede e Fedele, l’imprenditore Giacomo Locatelli assistito da KPMG e dagli studi legali Compagno e Modena Serra.
Il precedente tavolo prefettizio, nell’estate del 2020, aveva già consentito una prima ricomposizione del contrasto tra le due imprese, definendo una soluzione temporanea per la chiusura del ciclo produttivo della Locatelli presso la discarica di Barbialla, di pertinenza della concessione mineraria a titolarità di Atisale.
Alla luce del subentro del gruppo francese Salins nella proprietà di Atisale, avvenuto nell’agosto 2020, e della rottura nelle trattative con la Locatelli dei giorni scorsi, l’assessora Nardini ha precisato le ragioni dell’intervento regionale sottolineando come “la Regione, che segue dal 2015 le vicende della Locatelli su richiesta del Comune di Volterra, ha a cuore la tutela dei posti di lavoro diretti ed indiretti in un’area interna della Toscana già colpita da altre crisi aziendali, contenute e risolte anche grazie al supporto regionale. Tuttavia, nello specifico, la Regione è chiamata direttamente in causa per la tutela della risorsa mineraria che richiede continuità operativa nell’esercizio delle concessioni, al fine di preservare le particolari condizioni di utilizzo del giacimento minerario, così come per il monitoraggio delle condizioni di sicurezza negli impianti produttivi nonché della corretta gestione delle implicazioni ambientali”.
“In sintesi – conclude l’assessora – esistono fondate motivazioni per un interessamento diretto della Regione, senza dimenticare che Atisale e Locatelli agiscono in un quadro di rapporti industriali che coinvolge anche Solvay ed altre imprese come Altair, da cui la necessità di agire con prudenza e responsabilità per una tutela complessiva di lavoro, risorse naturali, aspetti ambientali, relazioni industriali e territoriali. Queste stesse preoccupazioni mi sono state trasmesse, tra l’altro, anche da parte delle organizzazioni sindacali con cui mi sono confrontata prima di questo incontro.”
Il prefetto Castaldi, dal canto suo, apprezzando la disponibilità di Atisale manifestata al tavolo di volersi per ora astenere dal dare esecuzione al decreto ingiuntivo nei confronti della Locatelli, ha voluto sottolineare come sia “necessario che tutti gli attori condividano, con responsabilità, un percorso per garantire il contemperamento tra gli interessi pubblici e privati coinvolti nella vicenda, nel segno della tutela ambientale e dei livelli occupazionali, nonché della valorizzazione della risorsa mineraria, di grande rilievo per l’economia locale”. “La riunione – ha aggiunto, ringraziando tutti gli attori del tavolo – ha consentito di dettare le linee per l’approfondimento tecnico delle questioni e ricercare nuove convergenze”.
Anche il Sindaco di Volterra ha voluto rimarcare la “preoccupazione per una possibile involuzione del confronto tra le imprese con effetti occupazionali ed ambientali non sostenibili dal territorio, rispetto ai quali risulta necessario chiarire le intenzioni industriali di Salins proprietaria di Atisale, anche rispetto alla proposta di investimenti in corso di definizione da parte della stessa Locatelli, di cui Atisale è azionista di minoranza. Il territorio non può permettersi una ulteriore crisi occupazionale, il salgemma è un patrimonio che deve essere valorizzato”.
Al termine del dibattito, le parti su proposta della Prefettura e della Regione ed in condivisione con il Comune di Volterra, hanno quindi convenuto la necessità di proseguire il confronto su un tavolo regionale in grado di affrontare tutti i risvolti della vicenda, impostando possibili soluzioni costruttive rispetto ai contrasti emersi. Il tavolo è già stato convocato per la prossima settimana e, non appena vedrà definita una soluzione industriale condivisa, verrà aperto anche alla partecipazione delle organizzazioni sindacali.