SOS Volterra vuole risposte

Secondo l'associazione, l'Ospedale di Volterra si è sfilato dalla gestione dell'emergenza Covid-19

SOS Volterra chiede ragione dello stato di sottoutilizzo del Reparto Utic di Volterra: “Sembra che ormai già da giorni il reparto sia completamente vuoto. Una vicenda surreale, in tempi di Coronavirus, avere quattro posti di terapia intensiva e subintensiva, vuoti. Chiediamo all’Asl se questo corrisponde al vero e perché. Il nostro Ospedale sta comunque, in silenzio, dando il proprio importante contributo alla gestione dell’emergenza, nonostante l’unica dicitura ufficiale, che rimanda al concetto di “Covid free” porti, secondo noi erroneamente, a pensare che siamo isole felici, fuori dalle dinamiche legate al virus e alla sua diffusione. Non solo i fatti hanno dimostrato quanto questa dicitura sia grottesca, dal momento che esistono gli asintomatici e i paucisintomatici, ma a questo punto, crediamo sia necessario ringraziare tutto il personale sanitario dell’Ospedale di Volterra, con particolare riferimento ai settori coinvolti nella gestione dei casi sospetti o in attesa di esito del tampone. L’Ospedale di Volterra sta inoltre servendo, nonostante non si dica, anche ad aiutare altri ospedali in difficoltà.”

Da un lato, quindi, il contributo fondamentale dato dal personale e dalle strutture dell’ospedale all’emergenza, dall’altro la mancanza da parte della dirigenza sia di enfatizzare la centralità dell’ospedale di Volterra e la gestione dei posti letto: “Sarebbe interessante che la popolazione venisse messa a conoscenza del gigantesco sforzo organizzativo che ha interessato e interessa il presidio ospedaliero volterrano, con la complessità aggiuntiva derivante dall’articolazione e dall’interazione fra Ospedale, Auxilium Vitae, Inail ed il polo psichiatrico che fa capo alla Rems. In attesa di risposte, visto che nessun altro lo fa (specificando il contributo di Volterra), diciamo grazie ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario, tecnico e sociale, al personale delle pulizie e a tutti coloro che, a vario titolo, fanno andare avanti ogni giorno il grande Ospedale “Santa Maria Maddalena”, con tutte le sue articolazioni aggiuntive interne, come il modulo per la gestione dei casi in attesa di definizione o le rivisitazioni dei reparti, ed esterne, come il pre triage ospedaliero e quello del carcere, o l’organizzazione del territorio, che ha subito una drastica metamorfosi, per la gestione dell’emergenza.”

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *