Si scalda il clima elettorale.”Per Volterra” all’attacco di una candidata di #fareVolterra sui finanziamenti ad una associazione. “affermazioni non veritiere”

Sabato scorso a Saline di Volterra i candidati giovani della lista “Fare Volterra” di Giacomo Santi si sono presentati alla cittadinanza. Ascoltando le loro affermazioni ci domandiamo questo: come può una candidata Eva Cherici, permettersi di dire che l’Amministrazione comunale negli ultimi 10 anni non ha mai sostenuto finanziariamente, economicamente e moralmente l’associazione Culturale che lei attualmente rappresenta come Presidente? Affermazioni forti e non veritiere, che hanno solo un effetto propagandistico più che reale, soprattutto se pensiamo che la candidata è diventata presidente, per sua stessa dichiarazione, solo nel 2018. Se a questo aggiungiamo poi che la candidata Cherici, generalizzando,  ha coinvolto anche altre Associazioni, la strumentalizzazione appare chiara. Se avesse avuto qualcosa di importante da dire avrebbe potuto approfittare di quel momento in cui i riflettori erano accesi su di lei per proporre e parlare di proproste concrete e reali invece di ergersi come una paladina della giustizia e sparare a zero pronunciando falsità. Dal 2009 al 2018 l’Associazione alla quale la candidata fa riferimento ha percepito ben 7 finanziamenti per un totale di quasi 5.000 euro. Forse lei riterrà che non sono molti, ma vogliamo sottolineare che quanto da lei dichiarato non corrisponde al vero, e questo sicuramente non è positivo per una persona che si propone di governare la città. Ci sorprendiamo inoltre, che nessuno del suo gruppo, compreso il leader Santi che era presente e che ricopre attualmente la carica di consigliere comunale, abbia cercato di interrompere quell’intervento privo di fondamento tecnico, perché i contributi che hanno preso le associazioni e che lei lamenta di non aver mai ricevuto, sono stati erogati e possono essere verificati da chiunque ed in qualsiasi momento. La candidata Eva Cherici conclude sostenendo di non voler fare una politica che urla. A noi viene da aggiungere: “meglio una politica che urla ma sincera piuttosto che sottovoce e non vera”.
Fonte: “Per Volterra”

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