In queste settimane sta spopolando Face App, l’applicazione che invecchia o ringiovanisce tutti. Ad oggi ha avuto oltre 100 milioni di download da Play Store. È un’applicazione divertente, che stuzzica molto la curiosità. Sviluppata da un team russo, è diventata una delle app più presenti negli smartphone di tutto il mondo. Però molti dubbi sono sorti in queste settimane, soprattutto in relazione alla privacy e al rispetto delle regole europee. Vediamo di fare un po’ chiarezza.
Il Codacons interviene in tema di privacy, perché sembrerebbe che ci siano dei dubbi.
“Questo apparentemente innocuo tormentone estivo rischia di nascondere un traffico, potenzialmente pericoloso, di dati sensibili – spiega l’associazione dei consumatori. ” L’applicazione del momento – prosegue- non è un’appendice di Facebook, come il nome lascerebbe supporre, ma è di proprietà di un’azienda russa con sede a San Pietroburgo. Esaminando il documento relativo al trattamento dei dati, sorgono seri dubbi sul loro utilizzo e sul rispetto della riservatezza degli utenti. Si tratta di un documento che, purtroppo, i cittadini non leggono, smaniosi di vedere subito la loro immagine trasformata”.
Abbassa i toni allarmistici la società proprietaria dell’applicazione, che, in una nota riportata sul sito TechCrunch, afferma che “le foto vengono caricate su server propri per l’elaborazione e vengono conservate per un periodo massimo di 48 ore”.
Questa la situazione attuale. Ci saranno sicuramente altri sviluppi in futuro visto che molti stati, compresi gli U.S.A, stanno valutando azioni.
C’è da dire che la maggior parte delle app, quando vengono installate sui devices, richiedono autorizzazioni a “entrare” nei files multimediali e molto altro, ed é ovvio che per molto dati personali ci sia il rischio che possano essere messi a disposizione di terzi. Chi di noi prima di scaricare una app legge le regole, privacy e consensi vari??
Questo é il prezzo dei social e del mondo virtuale. Prestiamo dunque attenzione a quello che scarichiamo e che installiamo.
Buon divertimento!
Di Gianni Baruffa