L’ANPI chiede un incontro al sindaco Cerri per l’intitolazione della piazzetta del comune a Ramelli

MONTACATINI VAL DI CECINA – Sulla vicenda dell’intitolazione della piazzetta del comune al giovane esponente missino Ramelli voluta dal sindaco di montecatini Sandro Cerri interviene Ascanio Bernardeschi.
A nome dell’ ANPI – dichiara Ascanio Bernrdeschi – ho chiesto un incontro al sindaco per manifestare la nostra contrarietà all’atto e poter prendere le necessarie nostre determinazioni. La cosa mi sorprende e mi amareggia anche perché il Sindaco Cerri finora aveva mostrato di voler difendere i valori della democrazia, della Costituzione e dell’antifascismo.
Ammazzare in tempo di pace è un delitto, – continua Bernardeschi – anche se si ammazza un fascista. Ma non basta essere vittime di un delitto per avere intitolata una via o una piazza. Bisogna aver fatto qualcosa di importante e di positivo. Quanti antifascisti sono stati uccisi dai fascisti, anche a Milano e anche negli anni 70? Vi dice niente il nome di Alberto Brasili, ucciso nello stesso anno da un gruppo di fascisti? Perché non intestare a quest’ultimo la piazza? In un momento in cui la storia viene riscritta di modo che le vittime diventino i carnefici e viceversa, in cui il Ministro dell’Interno flirta con i gruppi neofascisti e diffonde odio razziale e anticomunismo a mani piene, questa iniziativa porta acqua al mulino del revisionismo storico e della ripresa del neofascismo. Altro che pacificazione!”
A Montecatini esistono piazze e strade intitolare a Moro, Berlinguer, Pertini e ora c’è una piazza intitolata al missino Ramelli
Intanto il sindaco Cerri in una nota, pubblicata sulla pagina Facebook del comune ribadisce: “Il valore di questa intitolazione dovrebbe essere maggiore, se si considera che è avvenuta da parte di una Amministrazione di Centrosinistra, proposta da un Sindaco orgogliosamente di Sinistra. Perchè mai più qualcuno possa essere ucciso per le proprie idee politiche. Il Sindaco – Sandro Cerri”

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