“La nomina del nuovo direttore artistico del teatro Persio Flacco non è stata condivisa con l’amministrazione comunale.” Con queste parole, che hanno il sapore di tempi antichi,e che assomigliano molto a una minaccia, l’assessore alle “Culture”, o forse alla “monocultura” Danti, mette in guardia il nuovo Presidente Arcieri e l’Accademia dei Riuniti. Di fronte a questi toni noi non possiamo rimanere in silenzio. Diciamo a Danti, evidentemente nostalgico di un’era sovietica, nella quale non si muoveva foglia senza che il Partito voglia, che Volterra ha archiviato questa fase una decade addietro. Ricordando che l’Accademia dei Riuniti non solo è una grande benemerita istituzione con 2 secoli alle spalle, ma che oltre ad essere privata è costituita da cittadini che vivono e respirano Volterra 365 giorni l’anno. Consigliamo pertanto maggiore umiltà all’assessore pisano, ricordando che egli non è stato votato dalla cittadinanza.
Volterra non sarà mai una colonia pisana. E la cultura, a Volterra, va ben oltre il Teatro in Carcere, contro il quale non abbiamo nulla, ma che evidentemente viene valutato presso la nuova amministrazione comunale sotto un profilo più politico che reale.
Difficile pensare a Volterra capoluogo della Cultura con queste premesse, e con il tentativo di monopolizzare la cultura. Noi non faremo sconti, e lotteremo affinchè in città rimanga la libertà di manifestazione e di espressione. Non esiste solo una compagnia a Volterra: sarebbe bene ne prendesse atto chi ad oggi vorrebbe far tornare indietro nel tempo le lancette dell’orologio.
Lista Civica Uniti per Volterra