Chiude in bellezza la XVII edizione del Festival Internazionale Volterra

VOLTERRA – Con il Sindaco del Comune di Volterra Giacomo Santi in prima fila insieme alla moglie, la designer Manola Del Testa, e ad una rappresentanza della Giunta composta da Viola Luti, Assessore a Istruzione e Turismo, Davide Bettini, Assessore ad Ambiente e Agricolutura, è andato in scena al Teatro Romano “Novecento. Il Pianista sull’Oceano”, che ha concluso, con lunghissimi applausi anche a scena aperta, il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra. Lo spettacolo, rappresentato da 24 anni e, per la prima volta, ieri al Teatro Romano, ha avuto come regista ed interprete Simone Migliorini – Fondatore del Festival – e David Dainelli autore ed esecutore delle musiche. Un grandissimo successo, con tutto esaurito, per l’ultimo spettacolo dell’edizione 2019 che, in linea con l’alto livello qualitativo delle precedenti, si è distinta con spettacoli di grande successo e con nomi eccellenti del mondo del teatro, applauditi sul palcoscenico della prestigiosa rassegna volterrana e con i Premi Ombra della Sera, considerati gli “Oscar dello spettacolo dal vivo” assegnati, come sempre, ai nomi di maggiore spicco della scena internazionale contemporanea.

“Una splendida conclusione con l’ottima interpretazione di Simone Migliorini e con le musiche di David Dainelli”, ha commentato il Primo citadino di Volterra. “Veramente un calendario bellissimo, questo del 2019 – ha proseguito – e ora, con questi buoni asuspici, prepariamoci per l’edizione del 2020”.

In platea, ad assistere a “Novecento”, anche Lilia Silvi e Massimo Carlesi della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, “mecenate” del Festival e Roberto Biasci del Consiglio Regionale della Toscana.

“È stata una grande emozione – ha dichiarato Simone Migliorini sulla “prima” di “Novecento” al Teatro Romano – anche se sono l’ideatore e il fondatore del Festival, perché salire su questo palcoscenico con un nostro spettacolo di repertorio così importante, è una grande responsabilità verso una platea così numerosa che ci dimostra da sempre un affetto incredibile. Siamo stati i primi, insieme a Gabriele Vacis e a Eugenio Allegri, a mettere in scena, quasi contemporaneamente, quest’opera, anche se, ad onor del vero, era stata scritta per loro. Abbiamo fatto un percorso parallelo”. Sulla grande forza dello spettacolo capace, sempre, di entusiasmare e commuovere il pubblico, Migliorini dice che “ormai Novecento è diventato un classico contemporaneo, un testo che ha avuto una fortuna incredibile. Può essere definito un lungo poema, o come dice l’autore, Baricco, ‘una storia da raccontare ad alta voce’. È un monologo ma è anche poema per i ritmi e per la scrittura. Lo abbiamo fatto diventare il manifesto della nostra compagnia, del sodalizio tra me e David. Siamo un attore ed un musicista, entrambi protagonisti, che integrano parola e musica dove questa non è solo accompagnamento al testo come spesso avviene in spettacoli simili nel teatro. Questo, credo sia la ‘forza’, la cifra distintiva della nostra messa in scena”.

Sulle anticipazioni per la prossima edizione, il fondatore del Festival risponde: “sarà come le precedenti, magica, perché anche quest’anno è stata bellissima per la partecipazione di tutta Volterra e per i moltissimi turisti, anche stranieri, venuti appositamente nella nostra città per seguire il Festival. Questa edizione è stata caratterizzata da spettacoli straordinari che il pubblico ha molto apprezzato, da cooproduzioni importanti con la Francia di cui abbiamo avuto ospite Marc Ceccaldi, Directeur régional des Affairs Culturelles de la Région Provence-Alpes-Côte D’Azur”.

I ringraziamenti di Migliorini vanno a Tato Russo, (che definisce “un sognatore come me”) organizzatore dell’edizione appena conclusa, ad Aurelio Gatti, “amico di sempre”, fondatore di Teatri di Pietra, ad Andrea Mancini, che da anni supporta il Festival, a Sabina Guillet, Direttrice tecnica e a tutti coloro che hanno collaborato con noi, che sono nel mio cuore”

Sull’origine di “Novecento”, Migliorini, racconta: “Avevo già ‘utilizzato’ il Baricco di ‘Oceano Mare’ in alcuni spettacoli. Tra tutti voglio ricordare il più emblematico che è stato ‘Lanx Satura’, un florilegio di brani e musica che ha rappresentato il primo spettacolo in assoluto al Teatro Romano dopo 2000 anni. Erano i primi anni Novanta e il Festival ancora non esisteva. Avevo ‘utilizzato’ Baricco anche in uno spettacolo di poesia che abbiamo realizzato con le musiche di Alessandro Finazzo ed Enrico Greppi (futuri Banda Bardot). Mi piaceva quel suo linguaggio fra teatro e poesia. Quando il romanzo è uscito in libreria pubblicato da Feltrinelli, nell’ottobre del 1994, mi sono detto: ‘ecco, finalmente Baricco ha capito che deve scrivere per il teatro!” Appena finito di leggere, mi sono precipitato a casa di David Dainelli per portarglielo. Eravamo molto giovani e lui, curiosamente, era appena tornato da un’esperienza di un anno come pianista su una nave da crociera… Sapevo che gli sarebbe piaciuto e che non sarebbe stato un testo solo per attore, dove la musica avrebbe avuto un ruolo di accompagnamento e di ‘servizio’, ma un testo dove la musica sarebbe stata protagonista, tanto quanto le parole. David, infatti, si è entusiasmato e in pochi giorni ha radunato un quartetto jazz con il quale, ‘di getto’, abbiamo rappresentato, da incoscienti, il testo di ‘Novecento’”. “Ho scritto un testo che sta a metà tra la lettura ad alta voce e la rappresentazione scenica” spiega lo stesso Baricco. “Siamo quasi alla cinquecentesima rappresentazione – conclude Migliorini – sono cinquecento volte che, David ed io, salpiamo con il Virginian e, proprio come Novecento, non siamo mai scesi. E tutte le volte che riprendiamo lo spettacolo ce ne innamoriamo e ci emozioniamo come fosse la prima volta”.

Festival Teatro Romano

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