Si stanno accavallando notizie allarmistiche circa la presenza e la pericolosità dei germi killer anche nella nostra città e molte sono inesatte o fuori luogo.
Teniamo a dire che i famosi batteri New Delhi sono dei batteri intestinali che hanno potenziato le loro difese contro gli antibiotici, divenendo difficilmente aggredibili e quindi causa di infezioni potenzialmente pericolose per la vita qualora si venissero a trovare in organismi debilitati ed incapaci di reagire spontaneamente.
E’ importante sottolineare che trattasi di germi che vivono in ambiente intestinale, non sono trasmissibili se non per contatto con oggetti o persone contaminate da materiale intestinale, non sopravvivono più di 24-48 ore nell’ambiente, non hanno conseguenze importanti su organismi sani, sono stati quasi tutti selezionati con terapie antibiotiche ripetute e incongrue in ambienti ospedalieri in genere. La loro lesività è importante ma non è certo che il 34% di morti tra gli infettati siano da attribuire direttamente ai batteri quanto invece alle altre patologie spesso gravi e debilitanti che affliggono tali pazienti. Occorre anche distinguere tra “colonizzati” ovvero semplici portatori di germi ma non malati, che con le dovute precauzioni possono stare in ambienti non ospedalieri, e “infetti” ovvero con sintomi di malattia in atto, da ricoverare e curare in strutture ospedaliere.
La regione Toscana e in particolare la ASL Nord Ovest in cui si trova Volterra e più in dettaglio la zona pisana hanno un tasso di riscontro di tali germi più alto che in altre realtà. Nelle varie strutture di ricovero a qualsiasi titolo di Volterra è stata riscontrata la presenza di tali batteri, in gergo Enterobatteri multiresistenti (o Carbapenem Resistant Enterobacteriaceae – CRE-). In RSA da tempo abbiamo preso atto del possibile problema ed abbiamo messo a punto un Protocollo apposito, asseverato a quelli emanati dalla ASL N.O. congruo alle direttive del Ministero della Salute e della Regione Toscana.
Vengono screenati tutti i degenti, e quelli riconosciuti portatori messi in ambienti idonei e trattati con isolamento reale o funzionale tale da escludere il rischio di trasmissione di germi ad altri degenti. Le precauzioni che devono adottare tutti gli operatori (sopracamice, guanti, soprascarpe) devono essere adottate anche dai parenti in visita, ai quali vengono anche fornite precise istruzioni. Tutto questo per evitare il diffondersi della presenza di CRE più che per rischi dei visitatori sani.
A Santa Chiara possiamo affermare con ragione di essere tra le prime RSA a dotarsi di Linee Guida proprie e di una attiva sorveglianza delle persone a rischio e ciò depone a favore della buona gestione sanitaria dell’intera Azienda di Servizi alla Persona.
Il Coordinamento della Medicina Generale di Santa Chiara