Volterra, dalla signora alle abitudini. Le proposte del Gruppo Giovani di Per Volterra

La signora
L’inizio della brutta stagione porta a farsi una domanda: dov’è lo sviluppo turistico e sociale giovanile? Volterra ha sempre investito poco su questo tema, impegnata nel tenere alto il galateo culturale tutti i giorni dell’anno ed improntata nel mantenere quell’alone di città austera e radical chic derivante dalla bellezza estetica e ricchezza storica che possiede. Un profilo sociale certamente adatto ed appetibile per un cliente facoltoso, culturale ed eccentrico, viaggiatore o stanziale che si voglia, ma ci dimentichiamo che esistono tante altre comunità lontane dall’alta signature a cui potremo aprire la Città. Giovani che arrivano da contesti di studio, di tirocinio, di lavoro o di vacanza, con la disperata necessità di non farsi prendere troppo dalla paranoia.
Abitudini
Non è una novità, se ne lamentava già il Porretti negli anni Cinquanta: a Volterra mancano zone dedicate al divertimento giovanile e alla vita notturna. Lo scenario del sabato tipico volterrano ovvero, cena alle nove e mezzo, sortita alle undici e bivacco itinerante tra i bar e pub più popolari del centro storico fino alle due di notte non rientra nella casistica di vita notturna. Ovviamente questo disegno di un finesettimana ordinario alla lunga ha portato gli adulti a lamentarsi per i troppi schiamazzi nelle zone residenziali. E così, tra proteste, denunce e impedimenti, di anno in anno viene soppressa quell’anima sbarazzina che popola la movida senza pensieri. In questo senso Volterra non prova a comprendere i giovani; preferisce limitare anziché espandere e controllare; preferisce l’ordine alla sana vivacità.
Nomadi
È evidente che trovare spazi, eventi e soldi che permettano l’intrattenimento dei giovani, turisti e residenti, non è facile. Se poi consideriamo che spesso i ragazzi e chi regolamenta non coincidono in età, gusti o orari di intrattenimento, la situazione si fa ancora più difficile. Meno male che con il fervore adolescenziale chi fa da sé fa per tre ed ecco che i giovani, quando possono si organizzano in feste itineranti tra campagne e olivete di privati, lontani da chi non li vuole, per poter esprimere al meglio la loro necessità di sfogo. Per qualcuno può sembrare un buon compromesso, ma è solo un palliativo: spostare il problema non lo risolve e non offre una prospettiva a chi vorrebbe essere compreso e inserito nel contesto della propria città.
Area 51
I giovani non sono alieni. Questa fascia d’età andrebbe ascoltata con più attenzione, coinvolta attivamente e meriterebbe, da parte del Comune, l’impegno di costruire occasioni e reti. L’offerta esperienziale giovanile attuale, dedita alle attività pomeridiane, serali e notturne non basta e, soprattutto nei periodi più freddi, Volterra risente l’assenza di ampi spazi stabili dove fare intrattenimento e eventi commerciali integrati nella moda popular nazionale. Due le conseguenze di questo disinteresse: primo, il giovane volterrano che attualmente vive di perenne nomadismo, con il senno di poi sarà invogliato a stabilirsi altrove; secondo, il giovane turista, sapendo che non vi sono proposte sufficienti per vivere la sera e la notte, limiterà al minimo la propria permanenza.
Proposta
Emerge quindi viva ed attuale la necessità di un’area polivalente attrezzata (che possiamo ipotizzare e proporre nel complesso dei Macelli e del Bastione) usufruibile per tutto l’anno, dotata di palco, impianto luci/audio, tavoli e quanto sia necessario ad ospitare oggi una discoteca improvvisata, domani un polo fiere, dopodomani un concerto di modeste dimensioni. Uno spazio chiuso/aperto, che possa essere affittato alla giornata a imprenditori, commercianti e associazioni per dare volto alle proprie idee e a un calendario di eventi variegato. Un’operazione necessaria che può abbattere una volta per tutte le difficoltà dovute alle lamentele, ai limiti stringenti del centro storico, a impianti inadeguati o mal funzionanti, a cedimenti o inefficienti piani di sicurezza e soprattutto che possa offrire ai giovani quell’opportunità di considerare Volterra come la città nella quale possono vivere ed esprimersi, sentendosi parte integrante.
Marco Loretelli
Gruppo Giovani di Per Volterra

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