Volterra è una bella realtà. Assai variegata, ricca di bellezza, cultura, natura e dotata di uno stile suo,unico e irripetibile.
Purtroppo la nostra bella città è minacciata da un lento e terribile spopolamento in atto, che sembra non voler arrestarsi. Questo nonostante gli sforzi di amministratori, Cassa e Fondazione. Ma perché accade questo?
Ci sono due fattori. Il primo è in relazione ad una tendenza nazionale. Agli italiani piace andare “a nord” (c’è sempre una città più a nord e più ricca di noi) e verso il mare. Non che sulla costa abbondi lavoro che non sia stagionale, ma per un amore per il mare che fa tendenza, nello stile della famosa canzone “una vita in vacanza”.
Su questo solo un approccio culturale profondo potrebbe cambiare la sensibilità.
Il secondo fattore è dato dal fattore comodità. Che significa vicinanza al posto di lavoro (non per forza in loco), infrastrutture, servizi, accesso al commercio. Su questo secondo fronte la partita da giocare è ampia. Ci sono città collinari che ce l’hanno fatta (Colle, Certaldo, nel suo piccolo Casole) e altre che sembrano essersi rassegnate (Massa marittima, Pontremoli). Noi da quale parte vogliamo stare? Per fare vivere Volterra serve lavorare duramente per evitare di scendere sotto quota 10 Mila, quota psicologica importante. Come si fa a difendere scuole, ospedale, servizi con un paese destinato a scendere sotto quota 8 Mila? Serve un balzo d orgoglio e puntare su uno sviluppo sostenibile.
Serve un patto per lo sviluppo con la Regione e con Anas. Abbiamo bisogno di interventi subito: il tempo dell’attesa è finito, non ci possiamo più permettere di aspettare il declino. Servono investimenti subito.
Ma soprattutto serve ricreare un tessuto produttivo, oggi in via d’estinzione, per Volterra e la zona, indicando strade di espansione e di sbocco anche per le (poche) aziende rimaste.
Per riportare nei prossimi 10 anni Volterra a quota 12/13 Mila. Un sogno? Forse ma è l’unica strada. Su questo punto potremo valutare ogni amministrazione. Perché senza più abitanti Volterra rimane solo un villaggio turistico per pochi, la rievocazione storica di se stessa. Non possiamo assistere inermi a questo: dobbiamo lottare agevolando la residenza, pensando perfino alla figura di un facilitatore per la residenzialità. Lavorando ad un piano urbanistico che consenta di costruire, e a più zone di parcheggio, un toccasana per chi è indeciso se prendere casa “in su”. Valuteremo pubblicamente gli atti urbanistici della giunta Santi e faremo proposte concrete per lo sviluppo. Consapevoli di un dato: Volterra o cresce o muore!
Paolo Moschi
Lista civica Uniti per Volterra