Volterra si candida a Capitale

Uscito il bando per concorrere a Capitale Italiana della Cultura

Sulla sua pagina Facebook, l’assessore alla cultura del comune di Volterra fa sapere che :”Oggi è uscito il bando per il conferimento del titolo per Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2021. E Volterra si candida”. Una bella notizia, attesa da settimane. Ora comincia il cammino vero e proprio verso la meta. Sarà una strada difficile, ma siamo fiduciosi.
Ecco cosa recita l’articolo 4 del bando (procedura di selezione)
I Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni, che intendono candidarsi al titolo di «Capitale
italiana della cultura» per l’anno 2021, devono presentare entro il 16 dicembre 2019, pena l’esclusione dal
procedimento di selezione, una manifestazione scritta di interesse alla partecipazione al bando, sottoscritta
dal Sindaco del Comune o della Città metropolitana o dal Presidente dell’Unione di Comuni, in qualità di
rappresentante legale, riportando i dati richiesti dalle Linee guida allegate al presente bando (Allegato 1),
secondo il modello accluso (Allegato 2), e rispettando le modalità di trasmissione ivi indicate.
2. Entro il 2 marzo 2020, pena l’esclusione dal procedimento di selezione, i Comuni, le Città metropolitane e
le Unioni di Comuni che abbiano manifestato il loro interesse alla selezione devono inviare un dossier di
candidatura secondo le modalità richieste dalle summenzionate Linee guida (Allegato 1).
3. Il dossier di candidatura deve contenere e indicare:
a) il progetto culturale, inclusivo del cronoprogramma delle attività previste, della durata di un anno;
b) l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio
dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile;
c) una valutazione di sostenibilità economico-finanziaria;
d) gli obiettivi perseguiti, in termini qualitativi e quantitativi, e gli indicatori che verranno utilizzati per la
misurazione del loro conseguimento.
4. Nel caso in cui pervenga, nei termini stabiliti, un numero particolarmente elevato di domande di
candidatura, la Giuria, di cui all’articolo 6, può operare una preselezione, condotta sulla base di un primo
scrutinio dei dossier di candidatura basato sulla verifica dei requisiti indicati al comma 3 e sulla qualità
informativa del dossier, in termini di completezza, chiarezza e sua coerenza intrinseca.
5. La Giuria esamina le candidature regolarmente pervenute e entro il 30 aprile 2020 seleziona un massimo
di 10 progetti finalisti.
6. Successivamente, in data da definirsi, ai fini della valutazione finale, la Giuria invita i Comuni, le Città
metropolitane e le Unioni di Comuni responsabili della predisposizione dei progetti finalisti a un incontro
pubblico di presentazione e approfondimento (c.d. “audizione”). Le audizioni hanno luogo presso la sede del
Collegio Romano del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sita in via del Collegio
Romano 27, 00186 Roma.
7. Ciascuna audizione ha una durata massima di 60 minuti. Essa si articola in una presentazione del progetto
di candidatura della durata massima di 30 minuti, e in una successiva sessione di domande effettuate dalla
Giuria della durata massima di 30 minuti.
8. Entro il 10 giugno 2020, la Giuria raccomanda al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo
la candidatura del Comune, della Città metropolitana o dell’Unione di Comuni ritenuta più idonea a essere
insignita del titolo di «Capitale italiana della cultura» per l’anno 2021, corredando tale proposta di relazione
motivata.
9. Il titolo di «Capitale italiana della cultura» per l’anno 2021 è successivamente conferito, su proposta del
Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, dal Consiglio dei Ministri con sua delibera.
Art. 5
(Criteri per il conferimento del titolo di «Capitale italiana della cultura»)
1. La selezione della candidatura vincitrice avviene secondo i seguenti criteri:
a) coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del territorio
nonché il grado di coordinamento e la sinergia degli interventi proposti;
b) efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell’inclusione
sociale, con particolare riferimento alle giovani generazioni;
c) previsione di forme di cofinanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti
territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio;
d) efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l’attuazione del progetto contenuto nel dossier di
candidatura e per il monitoraggio dei risultati;
e) innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, anche al fine del maggiore
coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell’accessibilità;
f) capacità del progetto di incrementare il settore turistico, anche in termini di destagionalizzazione delle
presenze;
g) realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio
della collettività;
h) coerenza del cronoprogramma;
i) effetto di “completamento”, inteso quale capacità di favorire la piena realizzazione di progetti già avviati
ma non ancora conclusi;
l) coerenza degli obiettivi del progetto con quelli stabiliti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
dell’ONU.

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