Nei giorni scorsi, per l’esattezza sabato 30 novembre, una ragazza di 24 anni è stata investita da una vettura mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. Il fatto è accaduto a Volterra in località Gioco Novo. La ragazza “toccata” da una macchina mentre stava per concludere l’attraversamento stradale ha sbattuto la testa contro il parabrezza sfondandolo. Sul posto una ambulanza del 118 e le forze dell’ordine per i rilevamenti di legge. Per la giovane investita nulla di grave, tanto è vero che è sempre rimasta vigile, nessuna frattura, nessuna ferita. A quel punto l’equipaggio dell’ambulanza pensava di trasportare la ragazza al pronto soccorso di Volterra per un controllo, pronto soccorso distante dal luogo dell’incidente un chilometro circa. E invece no, via verso Pontedera.
Questa in se la scarna cronaca di ciò che è accaduto a cui ha fatto seguito la presa di posizione del dottor Marzio Innocenzi, medico di famiglia della ragazza investita e quindi informato sui fatti, ma anche consigliere comunale di opposizione, che in una nota commenta l’accaduto:
“ Una ragazza volterrana è stata investita sulle strisce pedonali subito fuori dalle mura cittadine: il 118 allertato si è precipitato sul luogo prestando il primo soccorso alla malcapitata, che fortunatamente era cosciente e non presentava ferite sanguinanti o evidenti fratture e rispondeva alle domande con lucidità. Caricata sull’autoambulanza doveva essere portata al Pronto Soccorso cittadino, distante meno di due chilometri, quando è giunto un invito (comando? E di chi?) preciso: deve andare a Pontedera! Ha fatto quindi il tragitto di circa 40 chilometri di strada provinciale, notoriamente non proprio una autostrada, è stata fatta fermare a La Rosa, per quello che lei definisce un Pit-Stop, sono saliti sul mezzo tre persone (medici?) che le hanno fatto alcune domande e quindi hanno invitato l’autoambulanza a proseguire per Pontedera. Emergenza? Rischio vita? Sta di fatto che quando è giunta la madre, richiamata dal lavoro a Siena, quindi dopo un po’ di tempo (Siena-Pontedera: quanto tempo occorre?), la ragazzina non aveva ancora fatto esami radiografici, ma era su un lettino in attesa. Fatti gli esami, scartati problemi fratturativi, è stata fatta stazionare per la sopraggiunta notte in Ospedale di Pontedera, trascorsa su un lettino in un corridoio, non attaccata ad un monitor o con sorveglianza sanitaria, ma al freddo, senza una coperta fin quando non l’ha richiesta. Al mattino è stata dimessa e reinviata a casa. Questo è il riassunto del racconto fatto da lei e dalla madre, sicuramente supportato dai dati, orari ecc. della cartella di Pronto Soccorso. Chiediamo : siamo a questo punto davvero? E si nega ancora una evidente sottostima del nostro ospedale? Un trauma di questa portata necessita di questa trafila? Non era il caso di una valutazione al PS di Volterra, distante poche centinaia di metri, una stabilizzazione e se del caso un intervento con elisoccorso, sicuramente non peggiorativo di un possibile trauma cranico ( se questo era il motivo) quanto quaranta chilometri di strada in autoambulanza?