“La mia amicizia con il detenuto Francesco Schettino”

Un'imprenditrice torinese autorizzata ad incontrare in carcere l'ex comandante della Concordia

di Angela Cipriano

TORINO “Di recente sono andata a trovare Schettino in carcere”

A distanza di otto anni dalla terribile tragedia della Costa Concordia, parla l’imprenditrice torinese Maura Paruzzo che è nella ristretta cerchia di persone che possono far visita all’ex comandante, recluso nel carcere romano di Rebibbia dal 12 maggio 2017.
Poche dichiarazioni, per sottolineare l’importanza di un’amicizia che non è stata scalfita in nessun modo dalla pesante condanna a 16 anni che Schettino sta scontando.
Dott.ssa Paruzzo, oggi lei è una delle persone più vicine all’ex comandante della Concordia. Quando è stata l’ultima volta che l’ha visto?
Sono andata a Rebibbia qualche giorno fa.
Come sta affrontando la detenzione?
Il comandante ha scelto di consegnarsi in carcere prima della sentenza lontano dalle telecamere e senza rilasciare dichiarazioni. Credo a mia volta che sia giusto rispettare questa sua scelta di riservatezza e silenzio circa la sua condizione di detenuto.
Ci può dire se parla mai con lui di quella tragica notte al Giglio?
Sì, certo. La notte del naufragio rimane ancora oggi un argomento da cui non si può prescindere quando ci si confronta con lui.
Crede che Schettino sia stato un capro espiatorio?
In parte credo di sì. Quando avvengono incidenti di certe proporzioni, c’è una sorta di esigenza sociale di giustizia e di dare a tutti i costi volto ad un colpevole. È forse troppo complesso accettare che il colpevole non sia identificato in un singolo individuo ma in un’intera organizzazione. Ci sono stati tanti elementi che poi sono emersi anche durante il processo che hanno reso evidente come Schettino non sia stato il solo a sbagliare quella notte.
Le ultime immagini che abbiamo dell’ex comandante risalgono a circa tre anni fa. Come è cambiato, oggi, quell’uomo in giacca e cravatta?
Oggi quell’uomo è semplicemente un detenuto che sta scontando la sua pena.
Cosa significa essere amica di un detenuto?
Non è facile incontrare un amico in carcere ma l’importante è rimanere amici e soprattutto esserci nei momenti difficili della vita come questo.Tutti sanno starti accanto quando non hai problemi.
Che sensazione prova quando va a trovarlo?
Rabbia.
Gli porta qualcosa in particolare?
Sì, giornali e libri in inglese.
Si ricorda le ultime cose che le disse prima di entrare in carcere?
Mi consegnò un video che aveva girato in previsione del suo arresto.
Di che video si tratta?
Si intitola: “L’onore del marinaio” mi chiese di fare in modo che venisse condiviso e pubblicato, allo scopo di affidare ai social un suo messaggio diretto con cui spiega gli accadimenti di quella notte attraverso atti processuali, immagini e documentazione acquisita durante le udienze.
Lei lo ha pubblicato?
Sì ma alcuni minuti vennero tagliati. Sono degli inediti che pubblicherò a breve con le dovute spiegazioni.
Che significato ha, secondo lei, la parola “futuro” per Schettino?
Come è noto c’è stato il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo che ha superato il primo filtro di ammissibilità e ora si attende la sentenza.
Io mi auguro che nel suo futuro possa esserci soprattutto il mare.

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