Un post apparso sulla pagina facebook di: “Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”, attacca la scelta della Giunta, Santi sulla scelta dei 21 giovani.
Questo gruppo nasce nel novembre 2015 dall’intuizione di un gruppo di studenti e giovani professionisti legati alla galassia dell’organizzazione studentesca Link-Coordinamento Universitario, organizzazione con cui da allora il nostro gruppo collabora.
Di seguito il post apparso su facebook:
”Il Comune di Volterra ha appena pubblicato un bando, anzi una “call”, a dir poco grottesca, che è finita immediatamente anche su giornali nazionali. Questa “call” inizia con: “la novità è coinvolgere i giovani”, e già questo fa ridere per non piangere. Poi seguono un pullulìo di retorica trita e parole inglesi buttate a caso, da “keywords” a “kick off” e “skill”, per convincere 21 “giovani” preparatissimi (non vogliono solo il Curriculum, ma pure un porfolio di foto e progetti già realizzati, oltre a una lettera motivazionale) ad andare a Volterra per 4 giorni a scrivere tutti i progetti necessari per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura. E impegnarsi a realizzarli (senza chiarire con quale compenso).
Ci chiediamo, non provano imbarazzo? Hanno passato ore ad inventarsi arzigogolati metodi e artifici linguistici pur di coprire il fatto che gli servono 21 persone ultracompetenti che, gratis, scrivano in quattro giorni tutti i progetti in grado di sostenere la LORO candidatura. Non è un caso che questa roba sia promossa dal presidente della Fondazione Matera 2019, che ha già molta esperienza nello sfruttare sogni e speranze dei “giovani” per sorreggere candidature a Capitali della Cultura. State raschiando il fondo. Potete continuare a inventare metodi sempre più astrusi e ridicoli per giustificare la richiesta di lavoro gratuito, ma saremo sempre meno a cadere nel vostro tranello: il giochino si è rotto. E se le candidature a Capitale della Cultura devono basarsi su progetti scritti “aggratis” un mese prima della chiusura del bando, per favore, smettiamola qui e chiudiamo tutto”.