SOS Volterra: “Non prendeteci in giro”

In coda all'emergenza Covid-19, SOS Volterra tira le somme sulla condizione dell'Ospedale

“Nonostante non dobbiamo minimamente abbassare la guardia, è terminata la fase sanitaria emergenziale, in cui anche il nostro Ospedale, come avevamo proposto, avrebbe potuto, e moralmente dovuto, dare una mano, fungendo da seconda linea e accogliendo pazienti “no Covid” che necessitavano di cure intensive.

Si è preferito invece svuotare l’Utic ed evitare che Auxilium potesse fare la propria parte. Adesso si annuncia trionfalmente il ritorno dei letti. Sarebbe stato ben grave se non fossero tornati! Il nostro obiettivo non era certo sfilarci, ma contribuire di più, con un ruolo preciso. Adesso che questo treno è passato, il rischio è di intercettare le cure intermedie a scapito delle cure intensive.

In un momento in cui la nostra comunità, come tutto il resto d’Italia, non aspetta altro che ripartire, anche il complesso ospedaliero volterrano deve puntare in primis sulla ripresa a pieno ritmo dell’attività ospedaliera programmata oltre, naturalmente, a quella d’urgenza. Ripartendo magari proprio dai chirurghi e dagli ortopedici tagliati. Un’enfasi sulle cure intermedie che comporti la soppressione anche solo di un posto letto dell’Ospedale sarà da noi contrastate in tutte le sedi possibili.

Il documento che è stato firmato e approvato due volte deve essere cancellato. Siamo passati dai 190 posti letto del 1976, ai 160 del 1985, passando dai 124 del 1995 addirittura ai 71 del 2006, per arrivare poco sopra i sessanta posti letto nel 2009. Negli ultimi dieci anni c’è stato l’attacco più feroce alla sanità pubblica, con un definanziamento di ben trentasette miliardi dal 2010 al 2019. Dopo aver respinto più ondate di tagli, fatto manifestazioni su manifestazioni, subendo comunque le cosiddette “razionalizzazioni”, siamo riusciti a rimanere a quota 54 posti letto. Per questo, mentre da una parte, per avere posti di rianimazione e terapia intensiva, si parla di studi di fattibilità, non si capisce perché in fretta e furia, senza alcuno studio di fattibilità, si è invece firmato per tagliare, o riconvertire, anzi rimodulare, otto posti letto di chirurgia e ortopedia, facendoci scendere per la prima volta sotto quota 50.

Non vorremmo si fosse approfittato dell’emergenza per mischiare le carte e aprire alla zitta le cure intermedie, anziché intensive, da un giorno all’altro. D’altra parte il protocollo, ma anche il servizio di Striscia, parlano chiaro. Per cui ancora una volta diciamo no ai trucchi. Posti di cure intermedie, solo se in aggiunta. No ai giochini che depotenziato l’Ospedale. Le carte sono scoperte e non si possono più prendere in giro i Volterrani. E siccome Giugno è alle porte, ora serve una risposta chiara e definitiva alle nostre domande.”

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *