Coronavirus, Santi: “Tessuto economico ridotto in modo irrimediabile”

Il Sindaco di Volterra commenta la "Fase 2"

Giacomo Santi (PD), Sindaco di Volterra, invia alla redazione una lettera a commento dell’ultima conferenza stampa del Presidente del Consiglio e dei regolamenti per la “Fase 2”:

“Dopo la conferenza stampa del 26 aprile sui modi e i tempi dell’annunciata “Fase 2”, si sta discutendo molto, com’è inevitabile che sia, e al momento le persone deluse superano quelle soddisfatte.
Credo che si discuta troppo sul “quando”, tralasciando la parte fondamentale che dovrebbe, invece, essere messa al centro, ovvero “il merito”.
Senza dubbio, il potere discrezionale delle decisioni deve sostenersi sulle considerazioni e valutazioni della scienza e della letteratura medica: il problema è sanitario e, ad oggi, nessuno è riuscito a trovare risoluzioni curative.
Fare passi imprudenti in questa fase rischia di vanificare in poco tempo il sacrificio collettivo che abbiamo messo in campo in tutti questi mesi.
Abbandonare frettolosamente la strada maestra suggerita dagli scienziati e dagli esperti rischia di essere devastante e provocare una ricaduta che, questa sì, darebbe la mazzata finale alle nostre vite.

È, però, legittimo un dubbio, che in queste ore si manifesta anche nel dibattito sociale e politico: le limitazioni e le restrizioni identiche sull’intero territorio nazionale forse sono una precauzione eccessiva e poco equanime.

Trattare allo stesso modo regioni che hanno attraversato la fase dell’emergenza con problematicità molto diverse, disattende il principio di adeguatezza e proporzionalità.
Probabilmente certe restrizioni ancora collettivamente “accettabili” in Lombardia finiscono per essere meno accettabili in Calabria dove, ad oggi, il virus, fortunatamente, non ha prodotto nessun effetto.

Per quanto riguarda le stesse regole valide su tutto il territorio nazionale, credo che il Governo nazionale debba porsi nell’ottica di meglio articolare gli effetti di tale impostazione.
Sono stati positivi e ben accolti gli interventi messi in campo per l’emergenza alimentare e alcune linee di aiuto sul fronte del disagio sociale ed economico.
Siamo in attesa di una seconda trance di finanziamenti anche per il mese di maggio, perché l’emergenza sociale è solo all’inizio.
Così come è necessario poter attribuire ai comuni risorse amministrative ed economiche importanti per gestire le esigenze e le emergenze nei singoli territori.

Il Governo dovrà immancabilmente farsi carico anche di sostenere economicamente quelle categorie e quegli importanti settori del mondo economico che non possono svolgere la propria attività per legge e che, allo stesso tempo, non possono accedere ai benefici messi in campo quali gli ammortizzatori sociali, i bonus, etc.

C’è un tessuto commerciale ed economico nel nostro territorio che vive del proprio lavoro portando avanti un’attività che per legge o per le limitazioni imposte registrano un fatturato zero, oppure ridotto in modo irrimediabile. E la ripresa sarà lenta e lunga.

Inoltre, vi sono attività che rischiano di non riaprire nemmeno quando sarà possibile farlo. Attività che debbono contare sul supporto dello Stato, anche solo per affrontare le spese necessarie per la ripartenza.

Quindi, polemizzare con il nostro Governo sul “quando” delle riaperture a cosa serve?
Sono decisioni che vanno pesate, dosate e ponderate attentamente declinando l’interesse generale del Paese sulla scorta di valutazioni ed analisi medico-scientifiche di cui può disporre solo il Governo e le task-force che ha messo in campo.

Penso sia invece essenziale porre adesso l’attenzione sul “come” sostenere le famiglie e il nostro tessuto economico, soprattutto quello più fragile ed esposto a questa situazione, con interventi congrui e adeguati.

Dentro il perimetro delle nostre competenze e possibilità stiamo lavorando a idee per cercare di dare un po’ di ossigeno al nostro tessuto economico e commerciale.

Quello che il Comune può fare è veramente una goccia nel mare rispetto a quanto necessario. Faremo quanto ci è consentito, ma non basterà se non ci saranno interventi strutturali da parte dello Stato.”

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