Pubblichiamo di seguito la lettera di Orazzini Anastasia:
“Fino a qualche mese fa non avrei creduto possibile che l’emergenza potesse arrivare in una cittadina come Volterra e, credo, questo sia un pensiero condiviso da molti.
Purtroppo invece ce l’ha fatta ed in modo prepotente, così forte da penetrare persino le mura di casa mia.
Inizialmente ha colpito Paolo, il Medico di Famiglia che tutti conosciamo. Successivamente, mia madre, infermera presso l’Ospedale.
E’ stato un fulmine a ciel sereno che nel giro di 2 settimane ha allontanato due persone per me molto importanti e, lo ammetto, ho avuto paura.
L’obbligo di quarantena non mi permetteva nemmeno di vedere mio fratello che nonstante tutto ha cercato di aiutarmi.Sono rimasta isolata in casa senza la possibilità di muovermi e per questo voglio ringraziare soprattutto la mia vicina di casa che mi è stata vicina e ha cercato di farmi compagnia.
In quella settimana ho avuto paura di rimanere sola, mi sono sentita completamente spiazzata e con il pensiero che potesse succedere qualcosa anche a me. La cosa più brutta è stata dover vivere giorno per giorno con l’ansia di non sapere cosa sarebbe successo. Poi finalmente delle notizie positive, il mio tampone negativo, i miglioramenti di mamma e Paolo fino a che dopo, un mese, mamma mi chiama dicendomi che è guarita. Pochi giorni dopo un’ulteriore notizia “anche Paolo è negativo”.
In quel frangente ho provato talmente tante emozioni che è impossibile descriverle tutte. Scrivo queste parole come testimone, per far capire alle persone che questa malattia è subdola; parte delicatamente, silenziosa e poi si aggrava. Non puoi prevedere come reagirà il tuo sistema immunitario, vivi alla giornata. Per questo motivo è necessario rispettare le regole che, per quanto assurde e severe possano apparire, sono necessarie per scongiurare che ad altri possano capitare situazioni altrettanto spiacevoli.
Detto ciò, voglio solo ringraziare tutte le persone che ci sono state vicine e devo dire che l’elenco è veramente lungo. Un ringraziamento particolare lo voglio fare alla crocerossa di Volterra e a tutto il personale sanitario di Pontedera che ha reso possibile la loro guarigione e che oggi mi permette di riaverli entrambi a casa.”