Massimo Malfetti è un conoscitore della nostra Sanità volterrana. Da dirigente del PD non abbiamo mai sentito la sua voce in difesa dei posti letto, in favore della terapia intensiva, o per scongiurare lo sciagurato trasferimento di oncologia in medicina. Malfetti si erge paladino del Teatro in Carcere, di Carte Blanche e della De Felice. Una questione che potremmo definire “di partito”, ma che qualcuno vorrebbe nascondere sotto parole fumose come”competenze”, “cultura”, “promozione”. L’unica promozione che vediamo noi è quella delle stesse persone, le quali hanno considerazioni importanti nei bilanci comunali, a differenza di altre associazioni culturali che, evidentemente, non sono “gradite” o “allineate”? Si scaglia contro l’opposizione Malfetti, permettendosi di dare patenti di democrazia. Noi non ci stiamo. Crediamo che il PD non sia moralmente in grado di dare giudizi agli altri. Sappiamo di aver toccato un nervo scoperto. Perché non è opportuno che chi partecipa alle campagne elettorali di una parte poi sia così palesemente beneficato con incarichi pubblici, quindi con i soldi dei contribuenti. Non mettiamo minimamente in dubbio le capacità ma parliamo di opportunità. Per il nostro approccio, civico, anche chi non partecipa a campagne elettorali e non tifa PD può fare cultura nel Comune di Volterra. Non ci piacciono le esclusive, soprattutto se escludono poi altri. Oggi la crisi da Covid ha messo in ginocchio molte attività ma per loro non pare esserci la stessa attenzione. Questo Malfetti evidentemente ha difficoltà a capirlo. Ma non sarà l’attacco scomposto alle opposizioni, che fanno il loro dovere, a coprire le mancanze di un’amministrazione a guida PD che, evidentemente, oltre a vedere tutti i cittadini uguali, riesce a vederne alcuni più uguali degli altri.
Lista civica Uniti per Volterra