Depotenziamento Ospedale di Volterra, la regione riconsideri i posti in terapia intensiva

La battaglia contro il depotenziamento dell’ospedale di Volterra è una battaglia di civiltà e contro la penalizzazione dei territori più marginali e per questo più fragili. Il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della Costituzione.

“La battaglia contro il depotenziamento dell’ospedale di Volterra è una battaglia di civiltà e contro la penalizzazione dei territori più marginali e per questo più fragili. Il diritto alla salute è sancito dall’articolo 32 della Costituzione. La Delibera Regionale n. 741 del 15/06/2020, in cui si traccia il futuro riguardo all’incremento strutturale dei posti di terapia intensiva e subintensiva in Toscana, varato a livello governativo e poi declinato a livello regionale, non contempla alcun posto di terapia intensiva o rianimazione né per l’Ospedale di Volterra né per Auxilium Vitae, tagliando quindi fuori questi presidi da ogni meccanismo di realizzazione dei 193 nuovi posti di terapia intensiva, nonché dei 262 posti ordinari riconvertiti in subintensiva o da dotazioni aggiuntive. Il rischio reale è che con questo atto la Regione, ancora una volta, vada a penalizzare i territori più fragili, conteggiando l’indice dello 0,14 previsto dal Ministero della salute ogni mille abitanti come applicato non al singolo territorio, ma all’intera Area Vasta”. A sottolinearlo Matteo Bagnoli, che ha portato la sua solidarietà alle associazioni Sos Volterra, Difendiamo l’Ospedale, Mamme Alta di Cecina e Volterra Infanzia che da questo pomeriggio si sono incatenate davanti al Consiglio regionale della Toscana per chiedere il potenziamento dell’ospedale di Volterra”.

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