Pomarance: Linda Sozzi ufficializza l’uscita dal gruppo Democrazia Civica durante il Consiglio Comunale di ieri

POMARANCE – Durante il Consiglio Comunale di ieri, la Consigliera Linda Sozzi ha ufficializzato l’uscita dal gruppo politico Democrazia Civica. Di seguito la nota

” Ormai da  tempo esercito  una  forma di  sintesi  del  pensiero  e  conseguentemente  della  parola,  in  quanto  credo fermamente  che  la  trasmissione  dei  concetti  debba  essere  fatta  nel  modo  più  chiaro,  comprensibile  e sintetico  possibile. Questa  volta,  però,  in  considerazione  della  particolarità  della  situazione,  pur  mantenendo  una  certa sinteticità, intendo  esplicitare il pensiero  in maniera più  articolata  ed  anche  per  scritto. Nel  momento  in  cui  mi  fu  offerta  la  candidatura  a  Sindaca  di  Pomarance  fui  lusingata,  ancor  più  lo  fui  dal fatto  che  la  proposta  venisse  da  quella  che  io  ritenevo  una  delle  forze  politiche  di  riferimento  dell’intera Nazione, il  PD.   La  campagna  elettorale  è  stata  molto  interessante  e  stimolante,  lo  sa  la  Sindaca    Bacci  e  tutti  quelli  che l’hanno  vissuta.   La  stessa  forza  politica  che  mi  propose  la  candidatura,  senza  particolari  misteri  e    proprio  durante  la campagna  elettorale  ha  quasi    subito  manifestato  la  reale  essenza  della  mia  chiamata:  la  candidata    Bacci aveva  rifiutato  l’appoggio  PD  e  conseguentemente  aveva  rifiutato  di  riconoscere  al  PD  dei  ruoli  di  Giunta.  In buona  sostanza  la  scelta  sulla  Sozzi  era  stata  un  ripiego.  Questa  era  la  motivazione  della  mia  candidatura, senza  particolari  misteri  o  giri  di  parole.  Corretta  fu  la  presa  di  posizione  dell’allora  candidata  Bacci  e  le  sue conseguenti  azioni. Ecco,  appresa  con  amarezza  questa  realtà  “politica”,  mai  smentita  e    che  non  può  essere  contraddetta  (  in quanto  sia  il  segretario  di  zona  che  i  candidati  tesserati  PD  hanno  rilasciato  dichiarazioni  orali,  scritte  e comunicati  sul  punto)  ,  io  ho  proceduto  con  dignità  nel  portare  una  bandiera,  ma  una  bandiera  resta  una bandiera, non nobilita di  per  se  chi la sventola  né  ha il  potere  di  creare  gruppi di  lavoro  o  gruppi di  pensiero. Sconfitta  come  Sindaca,  in  questi  mesi    ho    cercato  di  proseguire    nel  ruolo  che  gli  elettori  mi  hanno  dato, quello  di  Consigliere  Comunale.   Ho  perseverato,  in questo  ruolo,  per  raggiungere  alcuni degli  obiettivi  che  mi  ero  comunque  prefissata per  il territorio  e  che  teoricamente  non diventano   irraggiungibili  solo per  la mia  sconfitta  elettorale,  anzi  avrebbero dovuto  motivare  la  forza  politica  sconfitta  per  ottenere  una  meritata  vittoria  alla  successiva  tornata elettorale. Ho  dovuto  constatare,  ancora  più  amaramente,  che  le  istanze  provenienti  dal  nostro  territorio  sono  quasi irrise da coloro  che, apparentemente,  dovrebbero  esserne i realizzatori. Difendere  le  istanze  della  Val di Cecina   sarebbe  anche  operazione  abbastanza semplice,  le  realtà produttive presenti  in  zona,  la  produttività  degli  abitanti,  la  presenza  di  un  ospedale,  di  un  istituto  bancario  locale  e  di antica  tradizione,  l’oggettiva  bellezza  dei  luoghi,  lo  sviluppo  di  un  certo  turismo,  ecco:  la  Val  di  Cecina  avrebbe bisogno  di  poco.    La  Val  di  Cecina,  al  contrario  è  stata  isolata,    è  stata  spopolata  ed  stata    impoverita. Purtroppo  i  colpevoli  sono  identificabili.  La  mala  gestione  di una zona ha inevitabilmente  delle  ricadute. Nessuno  ovviamente  si  augura  un’amministrazione  ideologicamente  fascista  ed  oscurantista,  ma  le  continue ripicche,    i  personalismi,  il  carrierismo  hanno  inquinato  la  sana  politica  di  sinistra  e  soprattutto  ai  suoi  vertici. Occorre  però  un  fattivo  cambiamento.    Per  quanto  mi  riguarda,  all’esito  della  prossima  tornata  elettorale regionale,  verificherò  costantemente  la  realizzazione  delle  promesse,  perché  non  restino  solo  promesse. Troppo  tempo   è  già stato  perso. Nel mio  piccolo, il cambiamento  io  lo  inizio  dal  Consiglio  Comunale  di  Pomarance. Mi  metto  a  disposizione  di  chi   vuole  veramente  contribuire  a  un  cambiamento  di  passo  .   Non voglio  e  non  chiedo  poltrone,  ho  la  mia. Voglio,  chiedo    e  spero  di  contribuire  a  che  la  Sindaca  Bacci  e  la  Giunta  possano  lavorare  serenamente,  con lealtà  verso  tutti  i  cittadini,  così  come  stanno  facendo.   Voglio  stigmatizzare  che,  con  grande  umiltà,  la  Sindaca  sta  operando  da  tempo  per  consentire  a  tutti  i  ragazzi di Pomarance  la  scuola  in presenza, se  ciò  non   si  verificherà non  sarà per  responsabilità del Comune. Voglio  stigmatizzare  che,  se  la  situazione  sanitaria  lo  consentirà,  inizieranno  le  opere  di  studio,  progettazione e  realizzazione  di alcune  opere  pubbliche presentate  nel programma di  governo.   Voglio  stigmatizzare  che  la  Sindaca    sta  cercando,  in  ogni  modo,  di  sopperire  alla  crisi  economica  e occupazionale  di  questo  periodo,  con  i  pochi  mezzi  di  un’amministrazione  comunale,  che  è  bene  ricordarlo, non  può  sostituirsi agli  imprenditori. Io  sarò  leale  verso  i  cittadini  che  mi  hanno  votata,  nel  senso  che  avevo  promesso  :  poche  cose  , ma  saranno fatte  e  non  c’è  ragione  per  cui  io  non  debba collaborare  con  chi quelle  poche  cose  le  voglia  veramente  fare. Consiglierei  a  chi  fa  politica  ad  alti  livelli,  di  usare  lo  stesso metodo:  promettere  poco  e  fare  anche  poco, ma farlo.   Perché    aver  contribuito    a  togliere  quello  che  già  c’era  (  tipo  un  ospedale  funzionale  e  funzionante),  non  aver manutenuto  e  potenziato  negli  anni  le  strade  (  e  non  credo  di  dovermi  soffermare  sulle condizioni  della  439 e  della  68),  non  essere  sinceri  e  chiari    su  certi  temi  (  tipo  la  geotermia),  induce  a  consigliare  (  e  io  sono Consigliera)  di  cambiare  mestiere.   La  politica  non  può  essere  solo  un  esercizio  predatorio,  la  politica  è  soprattutto  servizio,  serietà  e  se  una  cosa non  la si sa fare  o  non  la  si  può  fare,  bisogna ammetterlo. E’  giusto  poter  criticare  un  avversario,  ma  non  se  fa  esattamente  quello  che  andava  fatto.  Io  non  intendo essere  usata  e  non  voglio  usare  il  mio  piccolo  ruolo  a  inutili  fini  populisti.  Il  dolore  maggiore  è  dato  non dall’uscita  da  una  lista  civica,  Democrazia  Civica,  che  di  civico  in  realtà  ha  ben  poco,  il  dolore  maggiore  è  aver assistito  impotente  all’ennesima dimostrazione  della  scarsa  qualità,  probabilmente  anche  mia,  di  chi  sostiene certe  bandiere. Non  mi  ricandiderò,  ma  pungolerò  ogni  giorno  la  Sindaca  e  la  Giunta  per  fare  più  che  possono  e  meglio  di quanto  avrebbero  immaginato. Io  sono  andata via  tanti anni  fa,  ora  sono  tornata  e  vorrei  che mia  figlia  restasse  qui  per  sempre.  Questo  è  il mio  fine  personale.  Quindi  spero  che  i  figli  di  questa  terra  partano  per  crescere  e  per  tornare  a  portare qualcosa.  Chi  intende  solo  prendere  può  risparmiare  la  fatica.  Non  è  più  tempo,  almeno  non  lo  è  più  per  me. ”

Linda Sozzi

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