Per Volterra: ” l’unione dei comuni è un’inutile guazzabuglio ingestibile “

VOLTERRA – Il Gruppo Consiliare di “Per Volterra” con una nota torna autonomamente sulla proposta di Santi di voler creare una super unione dei comuni. I due gruppi di opposizione UPV e “Per Volterra” si erano gia’ espressi nei giorni scorsi sulla vicenda “unioni” che le vedeva compatti per il no. Sulla vicenda i due gruppi avevano chiesto anche un Consiglio Comunale Aperto.

“Leggere le parole di Santi su una possibile maxi unione di comuni è decisamente sconcertante, non solo per l’idea politica che c’è dietro, ormai nota a tutti e tendente a passare lo scettro del comando di Volterra e della Valdicecina a Comuni limitrofi e più popolosi, ma anche per la valutazione nel merito. Santi, partendo dal presupposto della presentazione a Capitale della Cultura, afferma candidamente che è anacronistico identificare il territorio in bassa e alta Val di Cecina, alta Valdera e Valdera, dimenticandosi completamente non solo della storia millenaria di territori diversi, ma anche delle caratteristiche di ognuno di essi. 

In un contesto storico, economico, sociale e culturale nel quale, a tutti i livelli viene ripetuto che accentrare è stato un errore grossolano e che la globalizzazione ha stravolto gli equilibri del pianeta, il Sindaco di Volterra, forse per togliersi le castagne dal fuoco dal dover amministrare, esce con una proposta che definire anacronistica è il minimo. E quello che lascia sconcertati è che lo fa portando ad esempio situazioni come quelle della viabilità e dell’ospedale, che tutto fanno pensare, tranne al fatto che a centri più popolosi di Volterra possa importare qualche cosa delle nostre realtà. Parlare di “rete sanitaria tra Volterra e Pontedera”mostra chiaramente la fallacità della proposta di Santi, soprattutto se consideriamo gli investimenti realizzati e non realizzati nelle due diverse sedi ospedaliere della stessa area: una potenziata e valorizzata, e l’altralasciata per interi periodi senza professionisti, ambulatori o servizi attivi. Per parlare di rete che funziona dovremmo almeno poter dire che tutti i servizi di base sono garantiti in tutte le sedi, perché altrimenti parliamo di surrogao di luoghi di serie A e luoghi di serie B. 

Stessa cosa per le vie di comunicazione. La tratta ferroviaria che collega Pontedera a Cecina non ci sembra proprio che passi dal territorio di Volterra e dell’alta Val di Cecina, così come ricordiamo che Provincia o Regione abbiano sviluppato o abbiano previsto di realizzare vie di comunicazione nuove o diverse per il nostro territorio. Ed inoltre, in un contesto nel quale da Cecina viene espressa l’idea di trasformare la lineaferroviaria che arriva a Saline in una pista ciclabile (!), come può Santi affermare che Volterra verrà inserita in un contesto di sviluppo da quegli stessi territori? Questi esempi, che già di per sé dimostrano la non considerazione della Valdicecina, dovrebbero far capire al Sindaco che nonabbiamo bisogno di un carrozzone senza identità o con caratteristiche eterogenee,che accoglierebbe territori difformi per cultura, morfologia e peculiarità, senza offrire un valore aggiunto. Nel merito é concettualmente sbagliato parlare di Unione senza uno scopo diretto ed attuabile, senza una prospettiva unitaria disviluppo che parta dalle caratteristiche di ogni territorio. Qui non si tratta di essere campanilisti, ma di partire dal presupposto che “unire susine con angurie” solo per dire che devono stare insieme, rischia di schiacciare le susine rispetto alle angurie. Portare a sostegno delle proprie (se mai sono sue) idee il concetto di campanili non solo é anacronistico, ma rischia dicreare ancora di più quelle divisioni che Santi dice di voler sopire. Il concetto identitario non parte dalla strenua difesa delle proprie mura, ma dauno sviluppo secolare di evoluzione civica e di antropologia territoriale.

Dimenticarsi di tutto questo per costituire un’unica grande Unione di territorio, vorrebbe dire snaturare intere zone senza una linea di pensiero solo per volerle mettere insieme, oltre che “concedere la gestione del territorio” da chi, come Sindaco, dovrebbe tutelarlo ed amministrare. Queste sono valutazioni che il Sindaco dovrebbe fare se veramente tiene al Comune che amministra, anche se le sue parole dimostrano il contrario, soprattutto se preferisce mettere insieme Volterra con Cascine di Buti (solo per fare un esempio a caso), piuttosto che guardare al territoriodella Val d’Elsa con San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Monteriggioni o Siena,storicamente a noi più vicine sia per cultura, che per caratteristiche. Bene la collaborazione con chiunque, bene le linee programmatiche o le iniziative sistematiche e dirette che hanno lo scopo di ottenere risultati concreti, ma l’esperienza anche recente di zone vicine, come la stessa Vald’Era, hanno ampiamente dimostrato che le Unioni dei Comuni falliscono e che sempre più Comuni ne escono a gambe levate. Bene che si voglia parlare una sola voce, lo chiediamo da tempo per ospedale, Solvay e infrastrutture, ma non ci sembra che le parole espresse da Santi vadano in questo senso. Quello che certamente non serve è un’inutile guazzabuglio ingestibile che renderebbe nulla la voce già flebile di un Sindaco che invece di cercare di amministrare bene il proprio territorio, dimostra di volersi far amministrare da altri. Cosa c’e’ dietro questo accordo che il sindaco Santi a proponendo? Ce lo stiamo chiedendo e faremo di tutto per impedire questa mossa strategica errata. Santi deve dire le cose come stanno senza darci ad intendere che questa è la soluzione dei nostri problemi.”


Gruppo Consiliare Per Volterra 

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