VOLTERRA – Ho contato fino a dieci, prima di intervenire sull’iniziativa politica del sindaco Santi, che lancia il progetto di una fantasmagorica Unione dei Comuni in cui ricomprendere Pontedera, Cecina, Peccioli, Pomarance e Volterra. Ma quando il segretario del Partito Malfetti ha deciso di calcare la mano, scrivendo che nella nostra zona “civismo, sovranismo e populismo”, “hanno fatto credere che la cosa più importante” “fosse la difesa dei propri interessi particolari”, non ci ho visto più.. La difesa dei beni comuni, dell’acqua e del sale, minacciati dallo strapotere di una multinazionale, della sanità messa a rischio dalle logiche di accentramento volute proprio dal suo Partito, la difesa delle scuole, del lavoro, dei servizi, sono interessi particolari? Le parole hanno un senso, Malfetti.. Il segretario continua dicendo: “la paura ha fatto il resto, sapientemente e pazientemente instillata nelle persone”. Siccome le parole hanno un senso, lei che pochi mesi prima del voto, ci propose un accordo elettorale per governare Volterra perché la nostra attività amministrativa era stata “giudicata positivamente”, dovrebbe rassegnare le dimissioni. Non lo farà, perché ormai le parole un senso non ce l’hanno più e sempre meno persone sono attente a ciò che si dice e ancor meno a ciò che si scrive. Ma, oltre alla grottesca e gratuita opera di denigrazione, il segretario politico cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche, raccontando, riferito al discorso del sindaco, che “non si parla, quindi, di assetti amministrativi”, assicurando che, nel caso, questi arriveranno in un secondo momento. Ecco, invece il titolo del “Santi pensiero” è proprio: “Volterra per un’unica Unione territoriale comunale dalla Val di Cecina alla Valdera”. Per chi si fosse smarrito nel titolo, Santi insiste nel corpo del testo, chiarendo che si deve “istituire un’unica grande Unione Comunale di territorio che non si limiti ad accorpare alcune funzioni in gestione associata”. “Volterra è pronta a fare questo passo” chiude con slancio il sindaco. C’è bisogno di ulteriori spiegazioni? Il progetto, quasi sicuramente “farina di altri sacchi”, è già pronto. A testimoniarlo, anche i placet finora arrivati. Non si venga a dire quindi che abbiamo capito male. Ci vorrebbe un’enciclopedia per spiegare i danni che arrecherebbe questa iniziativa, se portata a compimento, ma per adesso, mi basta spiegare alla gente una ragione, per cui non fidarsi. Saremmo il vaso di coccio fra tanti (almeno quattro) vasi di ferro. L’ultimo atto di Volterra, come centro di funzioni importanti nella sua storia. Inutile spiegare perché due realtà da trentamila abitanti, come Pontedera e Cecina, sarebbero le naturali superpotenze di questo assurdo contenitore. Poi ci sarebbero Peccioli, coi soldi e Pomarance, con i soldi, ma anche con l’Unione già pronta e la sede già definita. In un sistema così vasto, diventano comunque necessari dei sottosistemi e quello dell’Unione Alta Val di Cecina, sarebbe già pronto e felice di inglobare Volterra. Così il capoluogo della nuova “provincia”, sarebbe Pontedera, oppure Cecina, mentre noi potremmo far capo tranquillamente a Pomarance, come da programma. Il film dell’orrore è pronto per essere servito. Ma quello che preoccupa di più, è la visione che il sindaco non esita a manifestare. “Dal 2020 al 2050 avremo 200.000 abitanti in meno nelle aree interne della Toscana” ci dice concludendo e chiarendo al contempo che ci sarà una “logica ed inevitabile diminuzione dei servizi”.. A parte che mi verrebbe da chiedere di chi è il merito se la Toscana interna si spopola, ma quel che mi chiedo davvero è: ma la politica deve solo prendere atto, registrare ciò che accade e darlo già per scontato, o lavorare a rete ma forti della propria identità, costruire, lottare, suscitare orgoglio, picchiare i pugni sul tavolino quando necessario, tirare fuori il cuore, adoperare le radici e le ali, ma anche le unghie ed i denti, per provare a cambiare il finale del film?
Marco Buselli