Alessandro Furiesi presidente dei soci della Fondazione CRV sulla terapia intensiva: “pesanti silenzi o insipide ironie su questa richiesta”

In qualità di Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, registro con soddisfazione che “Il Manifesto per la tutela della salute a Volterra e nel suo territorio”, sottoscritto in primis proprio da questa Fondazione e da numerosi altri Enti e Associazioni, ha acceso un interessante dibattito, riportando l’attenzione sul tema della necessità e del diritto di una terapia intensiva per il nostro presidio ospedaliero, reso ancora più stringente dalle riflessioni che la situazione emergenziale attuale ha stimolato. A seguito della pubblicazione del “Manifesto”, così come di molte altre meritorie azioni e petizioni, espressioni diverse della medesima esigenza, finalmente anche la politica ha cominciato a dire la sua, complice evidentemente l’avvicinarsi della scadenza elettorale del 20-21 settembre, dagli esiti piuttosto incerti.
Il primo a rilasciare dichiarazioni è stato il candidato alla Presidenza della Regione del PD, Eugenio Giani, il quale, ricalibrando quanto aveva dichiarato in un primo tempo dopo la sua visita all’ospedale di Volterra del 22 maggio scorso, quando aveva ipotizzato che potesse essere sufficiente un solo posto di sub-intensiva, ha invece ufficialmente comunicato di impegnarsi per la concessione di ben due posti di terapia intensiva per Volterra (non più uno e non più sub!). Immediatamente intorno a questa dichiarazione, abbastanza in controtendenza rispetto a quanto sinora sempre sostenuto dall’attuale Governatore Enrico Rossi e recepito dal PD locale, si è scatenata, soprattutto sui social, la ridda delle prese di posizione più o meno ufficiali di esponenti politici, candidati di altre aree, medici e semplici cittadini.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra che, insieme ad Auxilium Vitae spa, ha elaborato un progetto di sostenibilità per la attivazione di posti letto di terapia intensiva, ha ribadito, tramite il presidente Pepi, la ferma volontà di voler perseguire l’obiettivo. E questo impegno aperto e deciso è degno del massimo sostegno e della più piena ed ampia condivisione, al di là di ogni colore politico: ottenere il massimo possibile per Volterra e il suo Ospedale è sempre stato ed è tuttora uno degli obiettivi principali della Fondazione che, pur non militando attivamente nell’agone politico per nessuno schieramento e confermandosi anzi nella propria terzietà, ha tuttavia l’incontestabile diritto-dovere di intervenire a maggior tutela del territorio di riferimento, anche attraverso esplicite sollecitazioni rivolte al mondo della politica attiva, cui spettano le scelte decisive.
Purtroppo però si registrano alcuni pesanti silenzi o insipide ironie su questa richiesta, talora anche da parte di personaggi che avrebbero il preciso dovere, istituzionale o professionale, di sostenere “a spada tratta” un diritto fondamentale per il nostro territorio e per la salute dei suoi cittadini. A coloro cha affermano che il quadro normativo di riferimento rende di fatto inattuabile l’impegno di Giani e degli altri che si sono espressi a favore (tacciandoli quindi implicitamente per parolai), ebbene a costoro forse sfugge che il compito del politico, quello di livello, è proprio adoperarsi affinché la legge, se ingiusta, venga modificata anche a tutela di quanti spesso restano marginalizzati perché elettoralmente poco significativi, come nel caso del nostro territorio. Se loro stessi, nel corso della propria attività istituzionale o professionale, pur ricoprendo talvolta ruoli apicali, non si sono adoperati per far sì che i loro rappresentanti politici migliorassero le leggi cogliendo fino in fondo i bisogni della realtà sanitaria volterrana, essi stessi si sono resi di fatto corresponsabili del progressivo smantellamento del nostro Presidio Ospedaliero. E se la chiusura definitiva è stata evitata, lo si deve in gran parte anche ai cospicui investimenti che prima l’allora Ente Cassa di Risparmio di Volterra, poi la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e la correlata Società per Azioni hanno effettuato nel corso degli anni, supplendo in larga misura a ciò che la politica invece non ha potuto (o, in certi casi, voluto) fare. Ora però spetta alla politica rimboccarsi le maniche e l’appuntamento con l’assunzione di responsabilità precise non può essere rimandato.

Mi permetto quindi di ribadire con forza la richiesta, già avanzata dal Presidente Pepi a nome dell’intera Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, che tutti i candidati alla Presidenza della Regione o a semplici Consiglieri, in vista della prossima consultazione amministrativa del 20-21 settembre, vengano a parlare chiaramente al nostro territorio e assumano ora di fronte alla cittadinanza impegni concreti, nero su bianco, con piani realizzabili per creare tutte le necessarie condizioni, legislative e operative, affinché il nostro Ospedale abbia finalmente i suoi posti di terapia intensiva sulla base della proposta della Fondazione e di Auxilium, in modo tale che, una volta messo in piena sicurezza, non sia più bersaglio di tagli e di depotenziamenti, aggravati negli ultimi anni da scellerate scelte politiche a livello regionale e dal tanto famigerato quanto deprecabile Decreto Balduzzi a livello nazionale. Anche se semplici e generiche dichiarazioni di intenti pre-elettorali potrebbero essere considerate, alla stregua dei pavidi silenzi, come una precisa volontà di non fare un bel nulla per il nostro Ospedale, la Fondazione intende invece dare un peso forte alle affermazioni dei candidati e considera vincolanti le parole spese da Giani e dagli altri esponenti politici che si sono espressi a favore della terapia intensiva all’Ospedale di Volterra, pretendendone da loro, ora più che mai, in ogni sede e con il massimo rigore, il compiuto e spedito adempimento, pena la perdita irrimediabile di credibilità.

Alessandro Furiesi, Presidente dell’Assemblea dei Soci della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra

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