Asilo “La Mongolfiera”, anche Buselli attacca l’amministrazione

VOLTERRA – Sull’asilo “La Mongolfiera” volano scintille e, dopo le repliche dei consiglieri di Per Volterra Fidi e Benini al Sindaco Santi e all’Assessore Castiglia durante il Consiglio comunale dell’8 settembre, interviene anche  Marco Buselli.
Di seguito la nota:

Ho ascoltato per caso un Consiglio Comunale. L’ultimo. Ho sentito, e le giudico particolarmente gravi, le affermazioni rilasciate dal sindaco.
Dice che ci saremmo dovuti vergognare per l’asilo nuovo e chiedere scusa ai cittadini.
Le stesse parole lasciano però spazio, fuori dall’aula consiliare, ad un più cauto e diplomatico “dopo anni di ritardi e di progetti modificati in corso d’opera”. Dalla posa della prima pietra, in tre anni l’asilo è stato realizzato e pur con ritardi riguardanti le implicazioni sulle sopravvenienze archeologiche, l’iter, già dalla chiusura della penosa (quella si) pagina dei Cappuccini, è stato irto di ostacoli ma corretto, come ha dovuto riconoscere anche l’assessore Castiglia, nonché sicuramente più economico della soluzione dei Cappuccini. A spanne, l’operazione “Cappuccini” sarebbe costata due milioni e mezzo di euro. Un milione e seicentomila invece il costo della nuova opera, meno 342.000 circa ricevuti dalla Regione, senza contare i contributi della Fondazione sugli arredi, fa 1.250.000 circa, come costo alla comunità, esattamente la metà di quanto sarebbe costato l’altro progetto, per di più, come ha ammesso anche il superprofessore pisano, irrealizzabile. L’asilo come struttura, al momento delle elezioni 2019, era già quindi pronto chiavi in mano, con il linoleum che fu incollato nei giorni delle votazioni. Mancava il completamento della strada, di cui erano già stati fatti i sottoservizi e un parcheggio di livello base, da rifinire poi in seguito. Opere quindi accessorie all’asilo, di per sé già realizzato. Abbiamo lasciato infatti una struttura completamente nuova, adeguata ai migliori standard, cofinanziata dalla Regione Toscana con 342.000 euro come uno dei progetti vincenti. Il quindicesimo, per la precisione, su 140 progetti presentati.
Una struttura sostenibile ed ecoefficiente, come difficilmente invece si sarebbe potuto fare in un ex convento del ‘600. In più, abbiamo un bene immobiliare di pregio, il complesso dei Cappuccini, che non diventa asilo ma resta come patrimonio immobiliare, quindi in più, rispetto alla nuova opera. Anche questo va messo nel conto. A parte la non facilità del contesto delle vendite immobiliari, il patrimonio c’è ed è stato dotato urbanisticamente di appetibilita’ con una polivalenza di funzioni notevole, che ne accresce il valore sul mercato.
Non è pensabile che uno come l’attuale sindaco, che era assessore al Bilancio col disastro economico finanziario che ci avrebbe travolto, se avessimo fatto ripartire i cantieri ai Cappuccini, oggi parli così.. Di fatto, mentre Castiglia oculatamente rincula, Santi mi sembra abbia deragliato sul tema.
Si vergogni Santi, perché in dieci anni sono stati capaci di togliere la scuola di Santa Chiara dai Borghi, di trascinare stancamente un cantiere fantasma senza idee e senza soluzione, che avrebbe fagocitato tutte le risorse comunali per anni. Si vergogni per averci lasciato 1.300.000 euro di fatture da pagare e non un asilo in cui poter andare a tagliare il nastro. Si vergogni per il suo partito, che avrebbe voluto chiudere la scuola di Villamagna e le classi articolate, quindi le scuole nelle frazioni. Si vergogni per i suoi compagni di viaggio, cui non fregava nulla che chiudesse il Classico. Si vergogni per l’allora assessore provinciale del suo Partito, che venne a Volterra per proporre di accorpare l’Istituto d’Arte e i Licei.
E se ogni tanto si dimentica di ciò di cui si dovrebbe vergognare in campo scolastico, si ricordi che, con ben altre risorse, in dieci anni ci hanno lasciato solo un cantiere fantasma, quello dei Cappuccini, mentre noi invece, un asilo pronto per i prossimi vent’anni.
PS le foto degli interni del nuovo asilo, sono del 16 marzo, quindi al momento del passaggio di consegne, la struttura era di fatto già completa…”

Marco Buselli

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