Volterra, blocco delle licenze pubblici esercizi nel centro storico: Confesercenti chiede due anni senza deroghe

Si al rinnovo per almeno altri due anni del protocollo che blocca nuova aperture di attività di somministrazione nel centro storico di Volterra, no ad allargamento delle maglie individuando zone franche in cui invece si possa tornare ad aprire. Questa la posizione netta di Confesercenti Toscana Nord presentata all’incontro con il sindaco Santi e con i dirigenti comunali; presenti per l’associazione il presidente Valdicecina Jonni Guarguaglini, il coordinatore Claudio Del Sarto ed alcuni membri della presidenza. “Ringraziamo innanzitutto l’amministrazione comunale di Volterra che su questo tema per noi fondamentale in difesa delle attività commerciali, prosegue gli incontri in modo di giungere ad un documento condiviso da presentare alla Regione – spiegano Guarguaglini e Del Sarto -. Nell’ultimo confronto abbiamo ribadito come la proroga del blocco ormai scaduto sia fondamentale in quanto, purtroppo, la situazione a causa della pandemia è addirittura peggiorata da quando la precedente amministrazione propose il provvedimento. Per questo sarebbe dannoso, in un momento di chiara crisi soprattutto per il turismo legato alle città d’arte, pensare ad ampliare una offerta nel centro storico di locali di somministrazione. Offerta che riteniamo sia già più che sufficiente. Non solo per i flussi turistici che nessuno può prevedere quando torneranno ai livelli pre pandemia – insistono il presidente ed il coordinatore di Confesercenti Valdicecina – ma anche per una clientela residenziale che si sta purtroppo assottigliando soprattutto nelle fasce di età medio-bassa”. Confesercenti Toscana Nord che proprio in virtù di queste considerazioni “ritiene non solo di fissare il blocco per un periodo temporaneo di almeno due anni, ma anche di respingere ogni ipotesi di suddivisione del centro storico in due aree una della quale in cui siano previste nuove aperture. Ripetiamo, ed è sotto gli occhi di tutti, che l’offerta commerciale di Volterra in fatto di attività di somministrazione è di alto livello sia come numero che come qualità. Non ha quindi bisogno di nuove aperture, magari con iniziative mordi e fuggi come purtroppo vediamo susseguirsi in altre realtà turistiche”. La conclusione di Jonni Guarguaglini e Claudio Del Sarto. “La nostra richiesta è ragionevole e purtroppo figlia di una situazione in cui la pandemia non sembra certo allentare la propria morsa con ricadute economiche che sono sotto gli occhi di tutti. Se qualcuno invece pensa che il bene di Volterra sia l’allentamento del blocco, si assumerà questa responsabilità nei confronti degli imprenditori la cui crisi non ha bisogno di giochetti o posizioni ideologiche”.

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