Confcommercio Volterra – Zona Rossa: Un anno è troppo poco! Battaglia in Regione per salvare Volterra

“Dobbiamo  continuare  in  tutti  i  modi  a  salvaguardare  l’autenticità  del commercio  di  Volterra,  non  ci  accontentiamo  delle  proroga  di  un  solo  anno”.  Sergio  Brizi  e  Luca Favilli,  rispettivamente  presidente  e  responsabile  territoriale  di  Confcommercio  Volterra,  al termine  dell’odierna  riunione  con  il  sindaco  Santi,    rilanciano  con  forza  la  questione  della  zona rossa:  “Il  sindaco  ci  ha  comunicato  che  la  Regione  Toscana  ha  deciso  di  autorizzare  non  più  di  un altro  anno  al  massimo  il  divieto  di  nuove  aperture  in  centro.  Ma  questo  per  noi  è  inaccettabile. Assurdo  pensare  ad  aperture  indiscriminate  in  centro  storico,  è  assolutamente  necessario  prorogare il  contingentamento  almeno  fino al  2025”  – spiegano da   Confcommercio. “Ci  devono  ascoltare,  altrimenti  Volterra  rischia  di  perdere  la  propria  identità,  quella  stessa  identità che  porta  tanti   turisti  a  Volterra  e  non  altrove,  anche  in  tempo  di  pandemia”   –   dichiara  preoccupato il   presidente  Brizi:  “In  regione  si  informino,  siamo  un  patrimonio  dell’umanità,  non  un  borgo qualsiasi,  non  possiamo  perdere  la  faccia  a  causa  degli  scrupoli  di  qualche  oscuro  funzionario  in regione.  Ci  dobbiamo  difendere  e  lo  faremo  con  tutte  le  nostre  forze.  Abbiamo  la  fortuna  di  godere di  una  specificità  e  unicità  imparagonabili  e  inassimilabili  alle  grandi  città  turistiche  e  non  possiamo permetterci  di  perdere  quella  che  è  la  nostra  forza  e  il  nostro valore  aggiunto”. “Chiediamo  al  comune,  e  lo  faremo  con  una  nota  ufficiale,  di  prendere  con  decisione  con  noi  questa posizione,  e  saremo  a  fianco  del  sindaco  in  qualsiasi  battaglia  che  abbia  come  presupposto  la salvaguardia  del  centro  storico,  bellissimo  e  fragilissimo  allo  stesso  tempo  –  aggiunge  Luca  Favilli: “Infrangere  questo  equilibrio  sarebbe  delittuoso, avrebbe  conseguenze  devastanti  sul  commercio  e  il turismo  locali.  Per  questo,  per  i  prossimi  tre  anni  è  fondamentale  rinnovare  il  blocco  dell’apertura  di nuove  attività  di  somministrazione”.

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