Suolo pubblico Volterra: Non torniamo al medioevo! C’è chi chiede il ritorno al caso per caso, sul modello delle franchigie medievali

Il presidente di Confcommercio Volterra Sergio Brizi e il responsabile territoriale Luca Favilli tornano sul tema delle regole del suolo pubblico allo scadere dell’emergenza il prossimo 31 marzo. “E’ arrivato il momento di tornare tutti a lavorare nel puntuale rispetto delle regole in vigore al termine dell’emergenza” – dichiara il presidente Brizi: “La nostra posizione è ferma e cristallina, supportata dalla quasi unanimità dei pubblici esercizi del centro storico: ripristino dei tavoli di cortesia e il ritorno alle condizioni di somministrazione all’esterno in vigore fino al marzo 2020. Questo è quanto abbiamo esposto al sindaco, nel corso delle riunioni intercorse, forti del sostegno esplicito degli imprenditori di Volterra. Le acrobazie e le giravolte verbali dell’altra associazione, chiaramente contraddittorie e per certi versi davvero imbarazzanti, non devono interrompere né ostacolare in alcun modo la soluzione a portata di mano per il bene delle imprese e del commercio volterrano”. “Siamo in presenza di un grave difetto di logica grande come una casa, quando Confesercenti afferma da un lato di essere totalmente favorevole al ripristino delle regole in vigore prima della pandemia e tuttavia dall’altro chiedere contemporaneamente correttivi al precedente regolamento, mandando in frantumi nel giro di un paio di frasi il Principio di Non Contraddizione vecchio almeno di duemilacinquecento anni” – ironizza il presidente Brizi: “E quando la stessa associazione afferma di voler togliere la distinzione tra tavolo di cortesia e tavolo per la somministrazione assistita, cancellando un caposaldo del regolamento, di quali interessi si fa realmente portatrice, se non di quelli particolaristici e ben determinati finalizzati ad estendere ulteriormente e fuori dal regolamento il suolo pubblico?”. “Non ci può essere spazio per scorciatoie e giochini di nessun tipo, né per astruse e contraddittorie proposte di modifiche al regolamento” – aggiunge ancora Luca Favilli: “Confesercenti vuol tornare ai privilegi e alle franchigie feudali, dove a decidere è il caso per caso, a seconda di chi decide e di chi fa la richiesta. Sarebbe interessante che ci spiegassero chi e perché dovrebbe decidere la concessione o meno di quello che diverrebbe a tutti gli effetti un privilegio. Immagino che nessuno, dotato di ragione, possa e voglia cedere a questa deriva insensata”.

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