Per aprire l’anno dedicato alla Capitale Toscana della Cultura, la giunta ha scelto Vinicio Capossela, artista gradito ad un pubblico di nicchia, schierato da una parte precisa (a sinistra).
Un nome noto nel settore dei concerti, non proprio per essere tra quelli che “tira”, ovvero che portano pubblico.
Questo significa, tradotto, che solitamente non sono molte le persone disposte a pagare un biglietto per vederlo.
A Volterra infatti non c’ era da pagarlo il biglietto perchè l’ ingresso era gratuito, ma nonostante questo le persone non sono venute lo stesso: la città era semi-deserta, i ristoranti e locali vuoti.
Pertanto ci sembrano un po’ esagerati i toni trionfalistici con cui viene presentato questo primo evento della “Prima Città Toscana della Cultura 2022”, tanto da augurarci che i prossimi 299 eventi siano di livello inferiore ma riescano a tirare “sul poggio” un po’ più di persone, magari in numero sufficiente da aggiungere i tavolini fuori dai locali.
Da comprendere anche come mai il cantante abbia esordito proprio in Carcere, con un apposito momento artistico. Evidentemente per l’Amministrazione Santi il Carcere conta più dei residenti.
A destare però preoccupazioni, soprattutto per la disparità di trattamento con tante iniziative ed associazioni volterrane, i costi esagerati del concerto.
Si parla di una cifra che si aggira intorno ai 100 mila euro, incluso “lo spettacolo premio” per i carcerati e i compensi ad uno stuolo di consulenti, tra cui anche alcuni/e residenti a Volterra.
“Non è assolutamente vero, come sosteneva qualcuno, che con la cultura non si mangia. Con la cultura qualcuno mangia benissimo”. E sono i soliti.
Lega Volterra e Valdicecina