Uniti per Volterra, parlano le donne iscritte alla Lista del caso Luti

L’unica cosa sessista è la manipolazione del PD volterrano, che usa le donne per nascondere le beghe interne alla giunta Santi.
Fanno ridere le accuse fatte dal partito a una Lista Civica guidata da una donna come la nostra, ma anche all’altra che una donna la aveva candidata a sindaco.
Ma questo teatrino evidentemente è in cerca di marionette da manovrare. Non è la prima volta che qualcuno, quando è colto in difficoltà, usa la carta ideologica.
La Lista Civica è invece caratterizzata da un sano pragmatismo, indispensabile per risolvere i problemi della città.
E ritiene che il miglior modo di valorizzare le donne sia quello di apprezzarle per il proprio valore, dando a loro la possibilità di agire ed esprimersi nella concretezza. E così ugualmente presso le opportunità che si presentano, alla luce del sole.
Di fronte alle legittime domande sui soldi spesi per Capossela, sulle consulenze, sul perchè di numeri discordanti in materia di presenze turistiche, una amministrazione trasparente dovrebbe essere interessata unicamente a rispondere senza problemi. Invece si nasconde dietro alle battaglie ideologiche, come la desinenza “a” da mettere anche dove, forse, suona piuttosto male.
Comprendiamo però che per un Vice sindaco come la Salvini, ricorrere a queste battagliette, sia l’unico modo per farsi notare. Passata metà legislatura, non ci sono azioni degne di essere ricordate da parte della Salvini, nè per Volterra nè per Saline.

A parte le panchine colorate, argomento sempre in tema, unica “infrastruttura” che questa giunta è in grado di realizzare.

Le donne di Uniti per Volterra

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