L’ortopedia di Volterra è tra i 5 centri italiani ad usare un nuovo tipo di protesi per il ginocchio

È il dottor Stefano Vallini chirurgo ortopedico che rende noto con un post sulla sua pagina facebook di una nuova metodologia per le protesi alle ginocchia.

“Fino a poco tempo fa esistevano 3 tipi di protesi totale – dichiara il dottor Stefano Vallini – del ginocchio: a conservazione del legamento crociato posteriore (CR), a sacrificio del crociato posteriore (PS) e vincolate meccanicamente. Da alcuni anni – continua Vallini – è nato un 4 tipo di protesi: quella che conserva sia il legamento crociato posteriore che anteriore.
Da diversi studi è emerso come il legamento crociato anteriore sia responsabile, – conferma Vallini – oltre che della stabilità, anche della propriocezione del ginocchio, con rapida reazione agli stimoli ed alle sollecitazioni rotatorie.
I pazienti candidati a questo tipo di chirurgia sono in genere soggetti con alte richieste funzionali e con intenzione o la necessità di ritornare a fare attività intense. La controindicazione relativa è rappresentata dall’obesità e dall’osteoporosi. Soggetti con gravi deformità artrosiche non sono candidati ideali. I primi studi osservazionali a breve termine indicano una riduzione del dolore rispetto alla protesi tradizionale, – conclude il dottor Stefano Vallini – ed un rapido recupero funzionale con un ritorno alla vita quotidiana in 4-5 settimane. Nel nostro reparto da alcune settimane abbiamo iniziato a impiantare questo tipo di protesi con ausilio di navigatore computerizzato intraoperatorio e i primi dati sono molto soddisfacenti riguardo al recupero post operatorio. Il modello di cui disponiamo è stato recentemente modificato e migliorato e, al momento, facciamo parte di un piccolo gruppo di centri (5 in Italia) che lo utilizzano

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