Valdera verso la manifestazione di interesse alla candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2025 – intervento del sindaco Macelloni

Come è noto Peccioli, ricevendo mandato da altri 8 Comuni del territorio, ha presentato ufficialmente il 31 maggio scorso la manifestazione ufficiale di interesse per candidare la Valdera a Capitale Italiana della Cultura 2025.
Il lavoro per consegnare, entro il 13 settembre, il dossier legato alla candidatura è già iniziato, seguendo le indicazioni e le scadenze ufficiali per il bando rivolto al 2025. In questi giorni, lanciata dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, si è iniziato a parlare di San Miniato come possibile candidata per il 2026. A questa è seguita un’intervista, ricca di dettagli operativi, del sindaco Simone Giglioli che rilancia a sua volta la candidatura a Capitale della Cultura di San Miniato per il 2026.
A questo punto mi sorge una domanda: siamo una Regione seria o siamo su Scherzi a Parte? Iniziare a parlare di una corsa nel 2026 per San Miniato rende quella che la Valdera ha intrapreso per il 2025 poco più che una bischerata.
La realtà è che, allo stato attuale, non ci sono bandi aperti e non c’è nulla di concreto per il 2026. E non c’è alcuna certezza su cosa il prossimo Governo e il prossimo Ministro della Cultura decideranno sulle modalità di accesso alle future candidature. Addirittura il futuro della Capitale della Cultura 2026 è in mano a un Governo e un ministero che ancora non ci sono.
L’unica vera e seria candidatura è quella di Valdera 2025. Sarebbe importante che la Regione Toscana appoggiasse la nostra candidatura e invito tutti i colleghi a fare una riflessione seria. Pensate a quanto sarebbe stato assurdo se, nella corsa di Volterra a Capitale della Cultura 2022, invece di sostenere, come sindaci di un territorio, la candidatura avessimo ufficializzato un nostro progetto per il 2023. Il tutto con la complicità della Regione Toscana.
Dobbiamo concentrarsi su questo percorso, per non indebolirlo in una fase così importante di costruzione di un percorso culturale che non ha eguali nel passato della Valdera. Va da sé che non si capisce se una Regione Toscana appoggi senza riserve la nostra candidatura o se aspetti una candidatura che le piace di più. Aumentando la confusione che rende oggettivamente debole la credibilità della proposta della Valdera.
Suggerirei alla Regione Toscana l’andante del Barbiere di Siviglia: “Uno alla volta, per carità”.

Il sindaco di Peccioli

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