Le “Mamme dell’Alta Val di Cecina” rispondono punto per punto all’intervista rilasciata qualche giorno fa del Primario di Pediatria Dott. Bottone

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’ Associazione Mamme Alta Val di Cecina in risposta al Primario della Pediatria di Pontedera uscito qualche giorno fa su un quotidiano. Prendiamo punto per punto l’articolo e le affermazioni in esso contenute, e proviamo a fare un minimo di chiarezza su quelle che sono le nostre richieste. Punto primo: a giugno, senza alcun preavviso, è stato interrotto dall’oggi al domani, un servizio ospedaliero che prevedeva la presenza del pediatra in reparto dalla mattina alle 8.00 alla sera alle 20.00 nei giorni feriali e dalle 8.00 alle 16.00 e 9.00 – 17.00 nei giorni festivi. Sono rimasti gli ambulatori, come detto dal Primario Dott. Bottone, che sono stati anche potenziati (e su questo abbiamo sempre dato il nostro appoggio alla Responsabile di Zona, che sappiamo adesso se andrà, e mai nessuna critica è uscita dalla nostra pagina). A ciò rispondiamo: gli ambulatori non sono però tutti i giorni e non prevedono la presenza del medico pediatra se non per qualche ora, quelle necessarie allo svolgimento degli ambulatori prenotati.
Punto secondo: la Costituzione rende i nostri bambini uguali a quelli degli altri territori? Bene, lo diciamo sempre anche noi, ma nei fatti tante parole e poca sostanza perché proviamo a mettere a  paragone un bambino di Pontedera con uno di Volterra e proviamo a rendere “uguali e in rete” i due Ospedali (come sempre ci avete detto) e allora vedrete che il genitore di Pontedera non porterà sul Poggio il bambino a curarsi ma sarà il bambino di Volterra a doversi spostare per qualsiasi cosa con i mezzi.
A Volterra si dice che l’assistenza pediatrica è garantita dai medici di famiglia? E meno male che almeno loro li avete lasciati (dopo che da 3 sono diventati 2 con un territorio di 750 kmq2) ma considerando che il Covid ha lasciato il suo strascico, i medici pediatri di famiglia ricevono ancora su appuntamento (badate bene, nessuno sta criticando la scelta, ma tant’è). Poi che ragionamento è? E’ come se si volesse togliere il reparto di Medicina perché tanto ci sono i medici di famiglia!
Nell’articolo è stato scritto che adesso, e ripetiamo”adesso”, abbiamo aumentato le nostre richieste con il servizio h24 e la guardia pediatrica notturna: adesso? Ma la giornalista ha letto o  ipercorso la nostra storia e le nostre richieste dal 2017? Perché quelle richieste sono sempre state portate all’attenzione dei competenti organi aziendali, regionali e politici, senza smuoversi di un centimetro: “adesso”, se si vuole usare questo avverbio, stiamo chiedendo che quanto meno si riapra il reparto!
Punto terzo: a Volterra non si può avere un reparto di Pediatria nel senso classico del termine, perché non ci sono le condizioni; a Pontedera invece c’è il reparto di ostetricia e lì occorre il pediatra. Certo, verissimo, peccato che anche qui ci fosse, e dopo un meraviglioso progetto di tre anni (per il quale i parti si sarebbero contati sulle dita di una mano per le restrizioni del protocollo), è stato tolto dalla Asl.

Punto quarto: a Volterra deve sussistere la sola attività ambulatoriale, in alcuni giorni prestabiliti (quindi bimbi, ci raccomandiamo, se vi sentite male, che sia in quei giorni), con un’adeguata formazione dei medici del PS e la famosa telemedicina/teleconsulto, tanto oramai siamo nell’era del digitale e della Cyber Health Care….ma i medici allora a che servono più? Ben venga lo strumento della telemedicina ma a supporto, non in sostituzione, dello specialista in sede.
Punto quinto: dai report risultano pochi accessi….e diciamo: meno male! Ma poi questi pochi accessi non è che saranno dovuti al fatto che il reparto non ha mai riaperto l’accesso diretto? Lo abbiamo chiesto tante e tante volte che i bambini non fossero costretti a passare dal PS ma niente, c’è il Covid, quando gli altri reparti  specialistiche invece hanno riaperto! I casi impegnativi sono stati trasferiti a Pontedera, si dice: certo, qui non c’è più neanche un misero letto di osservazione breve, anche questo, si badi bene, chiesto e chiesto più volte con tanto di rassicurazioni!
Punto sesto, il migliore in assoluto: attivare un ulteriore mezzo per il trasferimento veloce che non sia l’elisoccorso o l’ambulanza ordinaria…ci viene da pensare che si stia studiando una sorta di navicella spaziale, perché o si raddrizzano le strade o chiamare “veloce” un qualsiasi mezzo è pressoché un ossimoro! Proviamo a trasferire i bimbi malati da un ospedale all’altro direttamente nell’etere, questo sì che risolverebbe il problema!
La protesta che stiamo faticosamente portando avanti, in conclusione, non è uno sfizio, non è un accanimento verso la Asl né tantomeno verso i rappresentanti del territorio, è lo sforzo di persone che credono che anche i bambini dell’Alta Val di Cecina abbiamo il diritto di ricevere le medesime cure con i medesimi strumenti, ribadiamo i medesimi strumenti, dei bambini che hanno la fortuna di abitare in zone più popolose (o sfortuna, se la si guarda dal punto di vista di chi come noi ha scelto e vorrebbe continuare a vivere in questa Valle). E poi se siamo zona con vocazione turistica, dove ogni estate arrivano centinaia di turisti, anche i loro bambini non hanno diritto a cure essenziali e fondamentali che sono lo specialista pediatra può dare?
Mamme AVC

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