Come volevasi dimostrare, l’azione legale promossa dall’attuale giunta non è che una foglia di fico, oppure se preferiamo, una cortina fumogena, per mascherare l’inerzia e “metterci una toppa”, sicuramente fuori tempo massimo. Il tema è la farmacia di Villamagna. Contrariamente a ciò che è stato detto e scritto, la precedente amministrazione ha “istituito” la sede farmaceutica a Villamagna, mentre prima era solo un “dispensario” e le ha dato un “territorio” di riferimento. In quel momento la stessa avrebbe di fatto potuto creare anche una proiezione del servizio nei Borghi (un dispensario) oppure sarebbe potuta nascere una parafarmacia, con beneficio per entrambi le comunità. Questa era la “fotografia” del 2018, peraltro assolutamente compatibile con il numero di abitanti del Comune al momento. Nel 2019 siamo usciti di scena. L’attuale amministrazione, e qui siamo al punto, sembra invece non aver fatto minimamente (balbettando che sarebbe colpa della pandemia) l’obbligatoria revisione del 2020, e neanche quella del 2022, facendo di fatto precipitare la situazione e scontentando sia I Borghi che Villamagna. È proprio a questi cittadini che mi rivolgo, facendo presente con chiarezza che chi cerca di ergersi ora a paladino, lo fa probabilmente (a meno che non sia esibita prova contraria) senza aver minimamente ottemperato, per ben due volte, a ciò che la Terza Sezione del Consiglio di Stato richiedeva obbligatoriamente di effettuare, con cadenza biennale. La delibera è un atto i cui presupposti formali indispensabili non possono non esserci e se all’epoca aspetti di natura tecnica non sono stati inseriti, è certamente bene prenderne atto, ma ciò non toglie che la gente sappia come stanno le cose nel concreto, ossia che chi adesso vuole apparire come salvatore di servizi (vestito che sta un pochino stretto all’attuale compagine) è forse proprio colui che, dando la colpa alla pandemia (e per il 2022, la colpa la diamo alla guerra in Ucraina?) li ha messi di fatto a grave rischio di scomparsa occupandosi di altro nel frattempo..
Marco Buselli