Gruppo consiliare Per Volterra: “Santi ha dimenticato la lingua dei giovani”

Durante la campagna elettorale, i giovani sono stati davvero propedeutici alla causa di #farevolterra: anche se in cabina elettorale rappresentano una minoranza, mediaticamente si sono rivelati un ottimo strumento propagandistico per dare l’idea che stessero pensando a loro e quindi al futuro di una comunità. Lungimiranti i punti di programma della “Volterra dei giovani e per i giovani”; indelebili le infinite interazioni social; d’impatto le immagini del Santi sempre attorniato tra gli adolescenti per lanciare un messaggio inequivocabile di rinnovamento. Ma è davvero così?

Molte attenzioni sono state dedicate ai giovani e di conseguenza ai mezzi di comunicazione degli stessi adolescenti. Su Facebook e su Instagram ci hanno riempito di cuori, faccine, apprezzamenti, inviti, letterine, pensieri della buonanotte dando adito ad una partecipazione sociale e cittadina come non si era mai visto prima. Una pratica potenzialmente utile per avvicinarsi alle problematiche degli abitanti, rivelatasi poi da piaggiatori non appena si sono insediati a Palazzo dei Priori; da allora, infatti, il loro amore per gli adolescenti e per le comunicazioni giovanili a tu per tu con i propri cittadini si è interrotto.

Ed è proprio buffo che si sia interrotto; perché la loro promessa era proprio quella di garantire supporto alla creazione di reti di associazioni giovanili, prevedere spazi di aggregazione, fornire supporto organizzativo, finanziario e istituzionale alle iniziative organizzate dai giovani. Santi ha decantato persino essenziale l’individuazione, la riqualificazione e la messa a disposizione di strutture che potessero essere utilizzate dagli adolescenti. Non solo l’amministrazione non ha fatto niente di tutto ciò, ma ha più volte ostruito le volontà dei ragazzi, le loro attività, i loro divertimenti e soprattutto mandato al macero i loro ultimi miseri spazi.

Sempre per rimarcare l’attenzione alle nuove generazioni, era stato creato anche un profilo social chiamato “Politiche Giovanili Fare Volterra”, dimenticato da un giorno all’altro assieme alla proposta di istituire un avanguardistico Consiglio comunale dei giovani, come organo consultivo di rappresentanza, eletto dai giovani fra i 15 e i 25 anni. Insomma, con il senno di poi, il grande parco delle possibilità che avevano definito per dare ampia visibilità e ruolo ai giovani, alla fine ha prodotto un recinto stretto che penalizza proprio coloro che Santi avrebbe dovuto valorizzare.

Onestamente, con tutta l’importanza che quattro anni Santi aveva dato alla categoria, ci saremmo aspettati che le politiche giovanili ricevessero un assessorato, invece queste si sono ridotte ad una delega di un consigliere, (Polato) che oggi nella pratica non si fa neanche più vedere. Il risultato di tutto ciò è un grande inganno. Forse ci sono cose più serie a cui pensare e gli adolescenti non sono così importanti come ci hanno fatto credere; peccato. Non sappiamo come interpretare questo autogol, ma certo è che non si è dimostrato all’altezza di essere portavoce di una problematica molto importante che affligge tuttora, e ora di più, gli adolescenti volterrani.

 

Gruppo Consiliare Per Volterra

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