Le tematiche che sono state presentate per la convocazione di questo consiglio aperto sono molte, complesse e anche profondamente intrecciate fra di loro.
Possiamo dire con certezza come uno degli elementi che sono alla base di buona parte dei problemi della sanità non solo locale, ma nazionale sia la carenza di personale, sia esso medico, infermieristico o di OSS.
Se si vuole però completare il ragionamento, dobbiamo inserire all’interno di queste tre categorie una quarta: il volontario.
Ovviamente sto parlando e facendo riferimento al volontario che svolge il suo servizio in associazioni come, parlando a titolo esemplificativo del territorio Volterrano, le due Misericordie (Saline e Volterra) e il comitato della Croce Rossa di Volterra.
Non possiamo discutere e pensare di parlare completamente di sanità se non andiamo ad affrontare di petto e a cercare una soluzione alla, oramai oserei dire cronica, crisi del Volontariato. Una crisi che non riguarda solamente gli aspetti puramente economici, ma anche (e forse soprattutto) l’aspetto inerente il personale che svolge questo FONDAMENTALE servizio.
Una carenza di personale che oramai ha iniziato a far sentire i propri effetti. Ma forse noi cittadini non ce ne accorgiamo, non perché questo problema non esista, ma perché l’impegno costante delle associazioni e dei propri operatori fa sì che nonostante mille difficoltà, non facciano mai mancare il loro sostegno e il loro operato per tutta la comunità.
Non più tardi di poche settimane fa in questa sala il Consiglio Comunale ha approvato due mozioni a sostegno delle associazioni e in particolare, per quanto possa esulare la nostra competenza territoriale, per quanto riguarda la questione del personale sanitario che opera congiuntamente alle associazioni. La discussione che si sta portando avanti sulla possibilità di togliere il medico dalle ambulanze presenti su Castelnuovo di Val di Cecina rappresenta una criticità sulla quale dobbiamo certamente porre attenzione!
Voglio interpretare come buono quanto detto dalla dottoressa Salvadori durante l’ultima riunione della consulta sanità quando ha espressa l’attenzione diretta dell’Assessore Bezzini per le zone come la nostra in questa riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza. Abbiamo bisogno però che questa attenzione si tramuti in una precisa scelta politica. Privare Castelnuovo e la zona circostante di un medico del 118, senza niente togliere alla professionalità e alle capacità degli infermieri che andrebbero eventualmente a sostituire il medico, vuol dire lasciare ad un solo medico la competenza di una zona che per estensione è il 33% dell’intera provincia di Pisa.
Se si vuole parlare e agire sulla sanità extra ospedaliera e quindi tutta quella che si svolge al di fuori delle porte di ingresso di un Ospedale, non possiamo permetterci di lasciare indietro il volontariato. Per quanto ci riguarda come amministrazione siamo sempre stati disponibili ad aiutare per quanto possibile le associazioni del nostro territorio e ora dobbiamo fare di più! Come amministrazione cci rendiamo disponibili a sostenere le associazioni per una campagna di promozione e sensibilizzazione del loro operato, ovviamente concordando insieme le modalità di svolgimento.
Allo stesso modo siamo nuovamente a sollecitare l’azienda perché possa essere attivata sul nostro territorio, come già è stato richiesto direttamente dell’associazione, un’ulteriore ambulanza H12 come richiesto dalla Croce Rossa di Volterra.
Altro tema sul quale deve essere necessariamente posto l’accento è, come ho già accennato in precedenza, l’assistenza territoriale. Le informazioni che ci sono state date, sia in Consulta che qui durante il Consiglio Comunale, ci parlano di forti investimenti dapprima strutturali e successivamente socio-sanitari per le Case di Comunità e della Centrale operativa territoriale. Il futuro della sanità italiana, ma oserei dire non solo italiana, deve necessariamente passare anche da nuove forme di cura. In una zona come la nostra, dove allo stato attuale delle cose la media anagrafica della popolazione residente è molo alta e dove la popolazione vive su un vastissimo territorio, pensare e costruire una vera rete di assistenza territoriale è fondamentale. Ma la sfida ulteriore che ci si presenta davanti è ancora più difficile. Se si volesse considerare l’assistenza territoriale e quella ospedaliera come due entità distinte e autonome, faremo un errore madornale. Riuscire dapprima a realizzare una forte ed efficiente assistenza territoriale insieme al rafforzamento e alla modernizzazione della sanità ospedaliera e successivamente riuscire ad integrarle insieme rappresenta forse l’unica via percorribile per creare un modello sanitario efficiente per il prossimo futuro.
Noi dobbiamo avere il coraggio di affrontare le novità che la scienza, unica e sola bussola di riferimento che dovremmo seguire nel prendere le decisioni in ambito sanitario (ma lasciatemi dire, non solo in questo ambito), può offrirci. Non dobbiamo cadere nel falso concetto che tutto quello che c’era prima era oro e tutto quello che ci potrà essere è pirite.
Ospedali come quello di Volterra devono diventare un laboratorio per la nuova sanità. In questi ospedali dobbiamo andare a sperimentare delle nuove e più moderne forme di sanità e di assistenza. Auxilium Vitae è stato un esempio lampante di questo. Ed è ancora oggi un esempio di come questi esperimenti possano nascere, svilupparsi e diventare un’eccellenza non solo del nostro territorio, ma della sanità regionale e nazionale. Noi siamo pronti ad accogliere, valutare e sviluppare progettualità che possano andare in questo senso. Per questo chiediamo che venga ripreso e portato a termine quel percorso che fu avviato oramai anni fa dall’Azienda per creare un nuovo progetto sanitario per il nostro ospedale. Ora è il momento di fare scelte coraggiose, che guardino al futuro della sanità e che abbiano, come sempre dovrebbe essere, come primo ed unico obbiettivo quello di mirare alla salute di tutti i cittadini. Una sfida questa di cui, e qui concludo signor presidente, si deve far carico una Sanità che sia pubblica, universalistica ed equa, permettendo a tutti i cittadini di avere i medesimi diritti nell’accesso alle prestazioni sanitarie.
Gruppo Consiliare #FareVolterra