È paradossale che Danti sconfessi un bando emanato dalla giunta comunale di cui fa parte. È altrettanto paradossale che voglia rimettere le mani su un bando del suo settore di competenza. Ma la cosa più strabiliante è che sembra abbia dichiarato che esiste una “netta incongruenza fra l’atto di indirizzo della giunta e ciò che, invece, risulta nel capitolato”, arrivando, per quanto riportano i giornali, a dare la colpa dell’accaduto a una “consulenza esterna”, della quale tra l’altro noi non abbiamo notizia.
Ci chiediamo dov’era mentre qualche mano famelica faceva gli atti e le consulenze, anche se non stupisce che non conosca le cose, visto che è poco presente a Volterra, essendo impegnato nella sua Pisa o a livello regionale, oltre che a ricevere premi.
Non sorprende che attacchi il sindaco e la stessa amministrazione di cui fa parte, visto che da tempo la giunta è allo sbando e ogni assessore viaggia per conto proprio.
Sconcerta il fatto che ammetta candidamente di non aver controllato e di non essersi premurato di garantire il minimo ai lavoratori che elogia sui social e sui giornali con così tanto fervore, salvo poi non tutelarli.
È evidente che Danti stia cercando di arrampicarsi sugli specchi e che le dichiarazioni rilasciate a favore dei lavoratori siano esclusivamente propaganda politica. Lui è il primo responsabile del bando che è stato pubblicato e del settore cultura, del quale vorrebbe prendersi solo i meriti, tra l’altro inesistenti.
Siamo stufi di questi atteggiamenti. Se non concorda con le azioni della giunta, ha un modo chiaro per discostarsene: dimettersi. Se non è d’accordo con quanto deciso da Santi, può tranquillamente ritornare a Pisa e protestare da segretario regionale di S.I., invece di fare opposizione al suo stesso sindaco, oltre che al proprio Presidente di regione dal quale riceverà presto anche un riconoscimento, anche se lo attacca.
Non è un caso che Danti e Santi si siano dati pochi giorni per “sbrogliare la matassa”, come riporta il giornale, visto che proprio in questi stessi giorni ricevono il riconoscimento per Città Toscana della Cultura da quel Presidente regionale che Danti contesta. Una Città della cultura che non tutela i propri lavoratori.
Speriamo di sbagliare, ma siamo certi che Danti non mollerà la poltrona, erigendosi a paladino dei diritti dei lavoratori e sostenendone, solo adesso dopo le rimostranze, le posizioni, quando invece è sua la responsabilità dell’uscita del bando contestato.
Ancora una caduta di stile e soprattutto ancora un danno per Volterra.
Roberta Benini – Coalizione Civica”