In seguito al recente comunicato (disponibile qui) dell’ASL Toscana Nord-Ovest sull’aumento posti letto all’ospedale di Volterra, l’associazione in difesa dell’ospedale “SOS Volterra” risponde con scetticismo, sottolineando le criticità non affrontate dall’ultima iniziativa dell’ASL: “Le nostre parole sono state sempre chiare ed inequivocabili e rimangono tali anche di fronte ai roboanti annunci di potenziamento. Le cure intensive, su cui non si è mancato di fare passerelle in TV, non sono state citate neanche per sbaglio, nella rivoluzione copernicana annunciata e strombazzata dall’ASL per il nostro Ospedale. Idem per le urgenze ed il mantenimento del livello di complessità degli interventi chirurgici e ortopedici. Stesso discorso per il recupero delle risorse mediche perse per strada in questi mesi, fra chirurghi ed ortopedici, adesso ridotti ai minimi termini”
Con quali risorse umane si pensa di poter affrontare il riavvio della programmata, che sicuramente avrà generato lunghissime liste di attesa da smaltire, nonché la gestione delle urgenze? Qual è il piano complessivo di cui stiamo discutendo e sono state valutate le implicazioni che ne derivano? È stato fatto un confronto con la cittadinanza o c’è bisogno di varare in fretta e furia il piano, per non avere contraddittori? Le organizzazioni sindacali sono state messe al corrente di ciò che apprendiamo ora sul giornale?
Le nostre domande di fondo restano le stesse. E le nostre rivendicazioni pure. Non un millimetro in meno rispetto a quello che c’è oggi nell’Ospedale. Dove sono le garanzie per i servizi che si intendono spostare? Esiste uno studio di fattibilità? I cinquantaquattro posti letto non si toccano e non sono permessi neanche giochi di prestigio, con “armi di distrazione di massa” come l’apertura di cure intermedie (posti non ospedalieri) dentro l’Ospedale, in concorrenza con l’offerta che potrebbe essere erogata dall’azienda Pubblica Servizi alla Persona Santa Chiara, magari “rifunzionalizzando” (così utilizziamo il neologismo appena coniato per l’Ospedale) la vecchia scuola elementare, aprendo là venti posti letto in più di cure intermedie, senza destabilizzare il presidio ospedaliero, declassando intere aree attualmente adibite a degenza”